ipotesi di contrattoLa strada per il rinnovo del Contratto del Pubblico Impiego è ancora lunga? Quali potrebbero essere gli ostacoli ancora in campo?


 

Secondo le nuove regole, le amministrazioni, al fine di superare il precariato, ridurre il ricorso ai contratti a termine e valorizzare la professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, possono, nel triennio 2018-2020, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di cui all’articolo 6, comma 2, e con l’indicazione della relativa copertura finanziaria, assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale che possegga tutti i seguenti requisiti:

 

a) risulti in servizio successivamente alla data di entrata in vigore della legge n. 124 del 2015 con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzione;

 

b) sia stato reclutato a tempo determinato, in relazione alle medesime attività svolte, con procedure concorsuali anche espletate presso amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione;

 

c) abbia maturato, al 31 dicembre 2017, alle dipendenze dell’amministrazione che procede all’assunzione almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni.

 

Ricorso Concorso Pubblico: in caso di irregolarità, come si impugna?

 

Nello stesso triennio 2018-2020, le amministrazioni, possono bandire, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di cui all’articolo 6, comma 2, e ferma restando la garanzia dell’adeguato accesso dall’esterno, previa indicazione della relativa copertura finanziaria, procedure concorsuali riservate, in misura non superiore al cinquanta per cento dei posti disponibili, al personale non dirigenziale che possegga tutti i seguenti requisiti:

 

a) risulti titolare, successivamente alla data di entrata in vigore della legge n. 124 del 2015, di un contratto di lavoro flessibile presso l’amministrazione che bandisce il concorso;

 

b) abbia maturato, alla data del 31 dicembre 2017, almeno tre anni di contratto, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, presso l’amministrazione che bandisce il concorso.

 

Quali difficoltà potrebbero sorgere però a questo punto?

 

Il rinnovo riguarda il triennio 2016-2018, e ovviamente le trattative dovranno abbracciarlo tutto, ma la copertura piena arriverà solo dal prossimo anno se la manovra riuscirà nell’impresa. Fare approvare alla Ragioneria generale l’intera copertura potrebbe essere problematico, se in tal caso vanno ancora trovati i soldi per gli aumenti a regime, quelli a partire dall’ultimo dei tre anni contrattuali.

 

Con i finanziamenti già decisi dalle ultime due manovre ci sono circa 10 euro di aumento medio a valere sul 2016 e poco meno di 40 su quest’anno, per arrivare il prossimo all’obiettivo di 85 euro scritto nell’intesa. Il problema potrebbe sorgere però nel dover distribuire la cifra ai coinvolti, circa 3,3 milioni di dipendenti impiegati nelle Pubbliche Amministrazioni con un costo stimato nell’ulti­mo Documento di economia e fi­nanza, di 2,8 miliardi di euro.

 

Ricordiamo che, la progressione delle risorse destinate al rinnovo è pari a 300 milioni, appostati lo scorso anno, a 900 milioni per quest’anno, che diventeranno 1,2 miliardi di euro nel 2018 (il contratto infatti copre il triennio 2016-2018). 

 

Parecchi nodi da sciogliere, dunque.