Per il Pubblico Impiego, nella bozza ARAN del nuovo CCNL, sono previsti aumenti stipendiali che andranno a braccetto con le nuove promozioni.
Ricordiamo infatti che, al fine di remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti nello svolgimento delle funzioni proprie dell’area e della famiglia professionale, agli stessi possono essere attribuiti, nel corso della vita lavorativa, uno o più “differenziali stipendiali di valorizzazione” di pari importo, da intendersi come incrementi stabili dello stipendio tabellare.
Scopriamo nel dettaglio qual è la rotta tracciata dalla bozza di CCNL presentata dall’ARAN ai Sindacati.
Pubblico Impiego: gli aumenti stipendiali previsti con le nuove promozioni
La progressione economica è finanziata con risorse aventi caratteristiche di certezza, stabilità e continuità del Fondo risorse decentrate, ed è attribuita a decorrere dal 1° gennaio dell’anno di sottoscrizione definitiva del contratto integrativo.
In estrema sintesi potrà valere fino a 1.518 euro lordi all’anno il «differenziale stipendiale» nell’area terza di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Nell’area seconda questo aumento, chiamato a sostituire le attuali progressioni verticali nel nuovo contratto, potrà arrivare a 840 euro, per fermarsi a 460 euro nell’area prima.
Secondo le bozze, dunque, per le “progressioni economiche orizzontali” si prevede
- tra i 1.247 euro e 1.518 euro per i funzionari
- tra i 616 e gli 840 euro per gli assistenti
- e tra 281 e 460 euro per gli operatori.
Per i dipendenti sarebbe previsto uno stipendio di ingresso uguale per tutti, in base all’area a cui si appartiene.
A questo, poi, si aggiungerebbe un “differenziale stipendiale”, cioè una cifra in più legata “alla valutazione data dai dirigenti al dipendente, oltre alla sua esperienza professionale e ad altri parametri che saranno determinati dalla contrattazione integrativa, come per esempio i titoli di studio”.
Aumenti di stipendio dunque non solo in base al ruolo, ma anche in base a “meriti” lavorativi.
Nella discussione sarebbero entrate anche le cifre di questi “scatti” legati alle “pagelle” dei dipendenti, cioè alla valutazione del loro lavoro e all’esperienza maturata.
Sono dunque questi i numeri presentati dall’Aran ai sindacati nella nuova riunione sul rinnovo del contratto degli statali.
Il testo della Bozza di CCNL
A questo link potete consultare il testo completo della bozza che l’ARAN ha presentato ai Sindacati.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Tutte belle parole ma se come l’ ultimo contratto si rinnova dopo 10 anni lasciando perdere tanti anni di arretratti i dipendenti possono anche rassegnarsi, e magari raggiungere il pensionamento senza che nulla sia avvenuto. Fatti non parole.
Son contento per i miei ex colleghi del pubblico impiego, e mi sembra giusto che vengano valorizzati per l’impegno che mettono per le rispettive competenze lavorative, ad esclusione però di quelli dell’INPS e di quelli appartenente alle Ragionerie provinciali che ritardano a loro piacimento la definizione delle istanze in corso o di ricevere le persone interessate per vari motivi ai servizi di loro competenza. Colgo l’occasione di richiamare l’attenzione per l’operato dell’INPS nei confronti dei dipendenti andati in pensione negli ultimi anni per i quali la stessa tiene ferme le somme relative alle buonuscite dei pensionati per specularci sopra, tra… Leggi il resto »
prima di discutere di aumento contrattuale non sarebbe logico definire IL RECUPERO DELLA PERDITA DI ACQUISTO DELLO STIPENDIO in questi anni di mancato rinnovo? Si accenna sempre di accorpamento delle categorie A e B senza effettuarlo, però, per la progressione economica orizzontale P E O, si valutano lauree e masters, ma x farne che? Se per le categorie A e B si valutano i citati titoli, allora x i dirigenti cosa si valuterà? Possesso di 10 lauree, 7 masters, 20 dottorati di ricerca? e x gli assessori e i ministri si chiederà loro possesso di ali e aureloe in testa,… Leggi il resto »