Prescrizione Contributi Pubblico Impiego sospesa: lo prevede un passaggio del DL 4/2019 su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, in corso di conversione in legge.
Le amministrazioni pubbliche avranno più tempo per sistemare i conti assicurativi dei propri dipendenti. Non scatterà, infatti, come previsto il prossimo anno la prescrizione dei contributi omessi e non versati risalenti ad oltre 5 anni che avrebbe costretto le amministrazioni a procedere alla costituzione della rendita vitalizia in favore dei diretti interessati. Lo prevede l’articolo 19 del Dl 4/2019 contenente le misure in materia di pensioni e reddito di cittadinanza che dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio 2019 sta scontando la conversione in legge col passaggio e l’approvazione presso Senato e Camera che dovrà avvenire entro 60 giorni dalla pubblicazione.
“Per le gestioni previdenziali esclusive amministrate dall’INPS cui sono iscritti i lavoratori dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i termini di prescrizione di cui ai commi 9 e 10, riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria afferenti ai periodi di competenza fino al 31 dicembre 2014, non si applicano fino al 31 dicembre 2021, fatti salvi gli effetti di provvedimenti giurisdizionali passati in giudicato nonché il diritto all’integrale trattamento pensionistico del lavoratore.”
La misura dispone la non applicazione fino al 31 dicembre 2021 dei termini di prescrizione contributiva riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria per i rapporti di lavoro subordinato con le amministrazioni pubbliche afferenti ai periodi di competenza fino al 31 dicembre 2014.
In sostanza la norma sospende la prescrizione della contribuzione omessa fatti salvi gli effetti di provvedimenti giurisdizionali passati in giudicato, nonché il diritto all’integrale trattamento pensionistico del lavoratore. Concedendo più tempo all’amministrazione per la sistemazione della posizione assicurativa dei propri dipendenti.
I dipendenti che vogliano verificare la propria posizione assicurativa possono accedere, tramite PIN, all’estratto conto e verificarne la correttezza.
Quali periodi sono inclusi? Quali esclusi?
Questa misura, in alcuni casi si traduce per i lavoratori e per le lavoratrici nella possibilità o meno di andare in pensione pur avendo raggiunto i requisiti minimi. La sospensione dei termini – si legge nella relazione illustrativa – è prevista per tutti i dipendenti delle Amministrazioni pubbliche indipendentemente dalla Cassa o Fondo previdenziale ai quali sono iscritti.
Rientrano quindi nel campo di applicazione della norma, i dipendenti pubblici iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (AGO), mentre restano esclusi i dipendenti da datori di lavoro privati, non compresi nell’elenco di cui al D.Lgs.165/2001, che versano la contribuzione previdenziale ed assistenziale alle Casse della Gestione ex INPDAP. La parte sindacale ne chiede, invece, l’estensione a tutte la casse amministrate dall’ex Inpdap.
Secondo la relazione illustrativa la norma non presenta oneri per la finanza pubblica, in quanto, come detto, già la normativa vigente prevede, in caso di prescrizione dell’obbligo di versamento della contribuzione previdenziale per i dipendenti pubblici, l’obbligo per il datore di lavoro del versamento dell’onere del trattamento di quiescenza per i periodi di servizio in cui è intervenuta la prescrizione medesima, calcolato sulla base dei criteri di computo della rendita vitalizia.