Con il Decreto Ministeriale del 20 novembre 2024, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha formalizzato la creazione del Portale Nazionale del Sommerso (PNS), con l’obiettivo di intensificare il controllo sulle infrazioni riguardanti il lavoro irregolare.


Questa iniziativa rappresenta un passaggio cruciale nell’attuazione del Piano Nazionale per il contrasto al lavoro sommerso, previsto dal PNRR, e si allinea ai principi europei di trasparenza amministrativa e sostenibilità.

Il Piano Nazionale per il Sommerso mira, tra le sue priorità, a garantire un coordinamento tra i controlli effettuati dagli organismi istituzionali competenti in materia di rapporti di lavoro, per migliorare il rispetto delle normative e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Come stabilito dal decreto legislativo n. 124 del 2004, il Portale Nazionale del Sommerso centralizza e rinnova le banche dati esistenti, consentendo a enti come l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’INPS e l’INAIL di condividere gli esiti delle attività ispettive.

Strategia Nazionale contro il Lavoro Irregolare

Con l’adozione del Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso, inserito nel PNRR (Missione 5, Componente 1, Riforma 1.2) e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 dicembre 2022, sono state avviate riforme che coinvolgono il Ministero del Lavoro e gli enti competenti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Il processo di implementazione, tuttavia, ha seguito un percorso non lineare, caratterizzato da interventi normativi frammentati.

Nel 2023 sono stati promulgati i primi decreti attuativi:

  • il D.M. n. 58 del 6 aprile 2023 ha introdotto modifiche al Piano in relazione al caporalato in agricoltura e aggiornato il cronoprogramma delle attività.
  • il D.M. n. 57 del 6 aprile 2023 ha definito le regole per la creazione di un Comitato ministeriale di controllo con il compito di monitorare e coordinare il piano.

Nel 2024, con il D.M. n. 50 del 28 marzo, è stata istituita una task force denominata “Lavoro sommerso”, operativa presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Questa squadra ha il mandato di:

  • coordinare le attività ispettive sia a livello territoriale che settoriale.
  • garantire un’efficace collaborazione tra i diversi enti.
  • supportare le ispezioni anche sotto il profilo statistico.

Dettagli sull’Implementazione del Portale Nazionale del Lavoro Sommerso

Il D.M. 170 del 20 novembre 2024 definisce nel dettaglio il piano per la realizzazione del Portale Nazionale del Sommerso (PNS), previsto dall’art. 10 del d.lgs. n. 124/2004.

La piattaforma, gestita dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, sarà uno strumento centralizzato che raccoglierà dati relativi alle irregolarità lavorative e consentirà la condivisione di informazioni tra l’Ispettorato, l’INPS, l’INAIL, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.
I dati che saranno caricati e periodicamente aggiornati includeranno:

  • segnalazioni ispettive e richieste d’intervento;
  • contestazioni di irregolarità su lavoro, salute, sicurezza, contributi e fiscalità;
  • provvedimenti amministrativi e giudiziari.

Questi dati saranno fruibili sia a livello aggregato per analisi settoriali, sia individualmente per ciascun operatore economico.

Inoltre, il PNS sarà interconnesso con una piattaforma sviluppata dall’INPS per la gestione delle violazioni e l’introduzione degli ISAC (indici di affidabilità contributiva). Le due piattaforme saranno pienamente integrate entro sei mesi dall’operatività del PNS, favorendo una condivisione efficiente delle informazioni tra le autorità competenti. A partire da gennaio 2025, l’INPS e l’INL presenteranno un rapporto mensile al Ministero del Lavoro per valutare l’efficacia del sistema in relazione agli obiettivi del PNRR.

Privacy e Impatto Finanziario

Il decreto garantisce il pieno rispetto del GDPR (Regolamento UE 2016/679) attraverso specifiche disposizioni sulla gestione dei dati personali. Sono stati fissati:

  • tempi di conservazione e misure di sicurezza per i dati trattati;
  • valutazioni di impatto per la gestione di dati sensibili, come quelli legati a violazioni penali.

I flussi informativi tra il PNS e la piattaforma dell’INPS avverranno in conformità alle normative e alle richieste del Garante della privacy, salvaguardando i diritti dei soggetti coinvolti.

Dal punto di vista economico, il decreto non comporta nuovi oneri per la finanza pubblica, poiché le attività saranno realizzate utilizzando risorse già disponibili.

Dati Condivisi e Soggetti Autorizzati

Entro il 30 maggio 2025, il Portale sarà operativo con una serie di dati aggiornati dal 2023, relativi a:

  • dettagli sulle ispezioni e richieste d’intervento;
  • irregolarità in ambito lavorativo, contributivo, assicurativo e fiscale;
  • sospensioni previste dal d.lgs. n. 81 del 2008;
  • provvedimenti amministrativi e penali.

Con decreti successivi, saranno stabiliti i soggetti autorizzati all’accesso e i dati consultabili da ciascuno, garantendo così un’efficace collaborazione tra le autorità.

Quale sarà l’impatto di questo strumento?

La creazione del Portale Nazionale del Sommerso segna un passo importante nella lotta contro il lavoro irregolare, un fenomeno che continua a minacciare l’equità e la legalità del mercato del lavoro. Tuttavia, il successo del Portale dipenderà non solo dalla tecnologia impiegata, ma anche dalla capacità delle istituzioni di collaborare in modo realmente sinergico e di superare le resistenze burocratiche.

A partire da gennaio 2025, quando le prime valutazioni sull’efficacia del sistema saranno pubblicate, sarà cruciale capire quanto il PNS riuscirà a incidere concretamente sulle dinamiche del lavoro sommerso. La promessa di una gestione più trasparente e coordinata delle informazioni tra enti pubblici rappresenta una sfida che impone a tutti gli attori coinvolti – dalle autorità preposte agli operatori economici – di dimostrare un impegno continuo e senza tregua per garantire che la riforma non si riduca a un mero esercizio amministrativo.

Infine, mentre il decreto evidenzia la cura per la privacy e la sicurezza dei dati, resta aperta la questione dell’equilibrio tra il monitoraggio capillare e il rispetto dei diritti individuali.

È questo il vero banco di prova di un sistema che, pur con ambizioni di trasparenza, dovrà affrontare il delicato tema della protezione dei lavoratori, evitando che la lotta al lavoro sommerso sfoci in un controllo oppressivo.