pensioni-uscita-anticipata-2020-tridicoIl presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, apre alla richiesta dei sindacati che invocano “un’uscita flessibile a partire da 62 anni“. Ecco tutte le novità.


Pensioni, Uscita Anticipata 2020: Tridico annuncia interessanti novità. Tra le ipotesi, infatti, ci sarebbe un progetto per un’uscita pensionistica anche prima del previsto in base ai contributi.

L’argomento è estremamente caldo: anche perchè l’avvicinarsi della scadenza della sperimentazione della pensione con quota 100 riapre il cantiere sulla previdenza.

Pensioni, Uscita Anticipata 2020: Tridico annuncia novità

Questo l’annuncio del Presidente INPS, Pasquale Tridico:

”Sono state fatte diverse proposte e non mi sembra giusto aggiungerne altre. Ma la flessibilità rispetto ai 67 anni va garantita, soprattutto se ragioniamo in termini di logica contributiva. Si fissa una linea di età per l’uscita, poi il lavoratore deve essere libero di scegliere quando andare in pensione.

Ovviamente con ricalcolo contributivo, come avverrà per tutti dal 2036. È poi necessario prevedere pensioni di garanzia per i giovani, coprendo i vuoti contributivi dovuti al lavoro precario”.

in vista dell’incontro del 27 gennaio, infatti,  il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha fatto alcune anticipazioni importanti sull’argomento in un’intervista a “Repubblica”.

Tuttavia, per Tridico

“paradossalmente si potrebbe anche prolungare quota 100 per due anni, perché il numero di chi ha quel tipo di requisiti si sta asciugando. Lo dicono i numeri.”

Ad aggiungere altro è stata, nei giorni scorsi, anche il ministro Nunzia Catalfo:

“L’obiettivo è superare la legge Fornero, come lo decideremo sulla base dei dati e di uno studio concreto e reale. Con la legge di Bilancio abbiamo istituito due commissioni, una sui lavori gravosi e una sulla separazione tra previdenza ed assistenza, che insieme a quella di esperti a livello nazionale – che nominerò entro fine mese – accompagneranno questo processo”.

Le altre ipotesi

Prende quota, inoltre un nuovo meccanismo. Si tratta diuna quota 102 con 64 anni e 38 anni di contributi eventualmente accompagnata da un ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico.

L’ipotesi però non piace ai sindacati che premono per mantenere un’età di pensionamento (di anzianità) non superiore a 62 anni con un requisito contributivo inferiore e con la valorizzazione dei periodi di lavoro discontinuo, povero, gravoso o di cura.

La parte sindacale ha inoltre anticipato che nel corso dei prossimi incontri con l’esecutivo sarà rispolverata dal cassetto la proposta della pensione anticipata a 41 anni di contributi a prescindere  dall’età anagrafica.