anticipo pensionistico, apeDomani inizieranno i tavoli di confronto relativamente alla riforma delle pensioni che consente l’anticipo a certe condizioni. Il Governo ha intenzione di investire 2 miliardi, i sindacati ne chiedono 2,5.

 

Sul tavolo dell’accordo sia l’anticipo pensionistico che il bonus per i lavoratori precoci, ma anche l’aumento delle quattordicesime. Domani il confronto con i sindacati che porterà ad un testo definitivo da inserire nella imminente legge di stabilità.

 

ANTICIPO PENSIONISTICO

 

L’Ape partirà in sperimentazione per 2 anni coinvolgendo tutte le generazioni che hanno fino a 3 anni e 7 mesi meno dell’età anagrafica necessaria all’accesso alla pensione di vecchiaia.  Il prestito pensionistico potrà essere erogato sia a lavoratori del settore pubblico che di quello privato e potrà essere distinto in 3 diverse modalità di erogazione. Nel primo caso i lavoratori che decidono di anticipare, fino a 3 anni e 7 mesi, l’uscita dal mondo del lavoro, per ogni anno di anticipo dovranno farsi carico di una penalizzazione del 5-6% (per arrivare anche al 20-25% di penalizzazione con l’anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi).

 

Avranno agevolazioni nell’uscita a costi molto ridotti le fasce più disagiate come coloro che hanno perso il lavoro a pochi anni dalla pensione, quelli che assistono familiari disabili e per alcune categorie con lavori molto faticosi come gli operai dell’edilizia, alcune tipologie di infermieri e i maestri di scuola dell’infanzia.

 

Su quest’ultimo ponto si gioca la partita con i sindacati, dato che, ad esempio la UIL, proporrà l’estensione delle agevolazioni anche alle maetre della scuola primaria. In questi casi sarebbe fissato un tetto di pensione a 1.500 euro lordi (1.200 euro netti), tetto che i sindacati chiedono di alzare a 1.650-1.700 euro lordi.

 

AUMENTO DELLA QUATTORDICESIMA

 

Più platea e più soldi, questa la formula del Governo relativamente alle quattordicesime. L’estensione riguarderebbe coloro che hanno un reddito complessivo e non solo pensionistico tra 1,5 (circa 750 euro al mese) e due volte il minimo (circa 1.000). La platea dovrebbe incrementarsi di poco più di 1,1 milioni. La quattordicesima vale tra i 336 euro per chi ha meno di 15 anni di contributi e 504 per chi ne ha oltre 25 anni ed è erogata una volta l’anno a luglio. Questa misura dovrebbe costare circa 600 milioni. Un terzo delle risorse dovrebbe servire ad aumentare gli importi per coloro che percepiscono la somma aggiuntiva già ora.

 

PRECOCI IN PENSIONE PRIMA

 

Altra misura riguarderà la possibilità per i lavoratori che hanno lavorato un anno prima della maggiore età un anno e quindi l’uscita a 41 anni e 10 mesi di contributi (gli uomini) invece dei 42 e 10 mesi previsti per la pensione anticipata.