nuovo contratto sanità 2023 aumentiÈ stato sbloccato un nuovo contratto 2023 per la sanità, che prevede aumenti per chi lavora in pronto soccorso: ecco tutto ciò che sappiamo.


Nuovo contratto sanità 2023 aumenti: il Dipartimento della Funzione Pubblica continua coi rinnovi contrattuali e il Ministro Paolo Zangrillo ha approvato l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto della dirigenza sanitaria.

Arriva, però, un ulteriore contratto per 135mila medici e dirigenti sanitari, grazie allo sblocco di 650 milioni di euro. I nuovi fondi potrebbero tradursi in aumenti medi netti al mese, a seconda dell’anzianità e dell’incarico professionale.

Ecco quali sono le ipotesi sui nuovi aumenti.

Nuovo contratto sanità 2023: quali sono gli aumenti in arrivo

L’Aran ha convocato i sindacati dei medici per il prossimo 2 febbraio 2023, per provare a chiudere il contratto entro 2-3 mesi.
Sul tavolo dell’Aran, infatti, sono arrivati gli atti di indirizzo, per il rinnovo dei Ccnl 2019-2021 dei medici, ma anche delle funzioni centrali.

Per quanto riguarda il settore della sanità, a disposizione ci sono 650 milioni di euro. Di cui 580 milioni come stanziamento base, 34 milioni di euro per le voci accessorie e 27 milioni per sostenere l’indennità da pagare a chi lavora nel pronto soccorso.

Gli aumenti di stipendio, infatti, dovrebbero variare tra i 130 euro e i 190 euro, con un’indennità di 100 euro in più per i medici che lavorano nel pronto soccorso.

L’obiettivo è quello di fermare il grande esodo dei medici all’estero, a causa delle condizioni attuali della sanità italiana. Il nuovo contratto coincide con la fine della fase acuta della pandemia e l’inizio degli investimenti del PNRR (pari a 20 miliardi di euro).

Gli obiettivi sono quelli di incentivare l’ingresso dei giovani nel SSN, trattenere e fidelizzare i professionisti che già ci lavorano, prevedere sviluppi di carriera e modalità di lavoro che permettano un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale.

nuovo contratto sanità 2023 aumentiNuovo contratto sanità 2023: la risposta dei sindacati

Ad intervenire è stato Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed, la principale sigla sindacale sanitaria:

“I fondi messi a disposizione non bastano certo a rendere più attrattivo il lavoro nel Ssn, ma questo contratto va in ogni modo sfruttato per migliorare le condizioni di lavoro, diritti come ferie e riposi devono essere davvero esigibili e ci vuole anche più flessibilità invece che circondare i medici di obblighi e incompatibilità. Occorre incentivare i giovani consentendo scatti e carriera da subito altrimenti poi non ci dobbiamo interrogare come mai un giovane preferisce lavorare a gettone piuttosto che farsi assumere a tempo indeterminato”.

Come confermato anche dal presidente della Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari, Aldo Grasselli:

“A meno di un intervento straordinario in termini economici e normativi non sarà questo contratto povero, tardivo, timido e frettoloso, a mitigare il malcontento del personale sanitario”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it