mobilita-volontaria-concorsi-pubblici-consiglio-di-statoIl Consiglio di Stato, sezione III, con la sentenza 4166/2024, ha fornito importanti chiarimenti sulla mobilità volontaria nella Pa in rapporto all’indizione di nuovi concorsi pubblici e allo scorrimento di graduatorie esistenti.


In questo recente pronunciamento i giudici amministrativi hanno fornito chiarimenti significativi riguardo alle procedure di approvvigionamento del personale nella pubblica amministrazione. La sentenza si inserisce in un contesto di continuo dibattito sulla gestione delle risorse umane, evidenziando la priorità di certi meccanismi di scelta nelle assunzioni di nuovi dipendenti rispetto ad altri.

Questo nuovo indirizzo giuridico potrebbe avere un impatto rilevante sulle future strategie di assunzione e mobilità del personale pubblico: scopriamone in modo breve il perché.

Mobilità volontaria e concorsi pubblici: chiarimenti dal Consiglio di Stato

La sentenza ha sottolineato l’importanza di questa procedura come strumento fondamentale per l’acquisizione di personale nelle nostre amministrazioni. Secondo quanto stabilito, prima di avviare un nuovo concorso o una selezione, gli enti devono considerare la possibilità di ricorrere in maniera prioritaria a questo istituto rispetto alle sue alternative.

Si sostiene dunque il principio della prevalenza della mobilità volontaria sullo scorrimento di graduatorie esistenti e valide. Ovviamente ha prevalenza, in modo consequenziale anche all’indizione di un nuovo concorso/selezione. Questo significa che, anche se esistono graduatorie di concorsi precedenti ancora in vigore, l’amministrazione non è obbligata a utilizzarle prima di ricorrere alla mobilità.

Tale principio è stato già affermato in precedenti sentenze dello stesso Consiglio di Stato (es. n. 11605 e n. 2410 del 2022; n. 7792 del 2021; n. 6705 e n. 6041 del 2020; n. 3750 del 2018).

I motivi dei giudici amministrativi

L’assegnazione di un carattere privilegiato alla mobilità volontaria si giustifica in quanto essa garantisce maggiore efficacia ed efficienza rispetto alla procedura concorsuale.

I principali vantaggi di questa scelta includono:

  • personale già formato: l’amministrazione può acquisire personale già esperto e immediatamente operativo, riducendo così i tempi e i costi della formazione.
  • risparmio di spesa: favorendo la mobilità, si contribuisce a un uso più efficiente delle risorse umane disponibili nel comparto pubblico, evitando spese aggiuntive legate all’assunzione di nuovo personale.

La sentenza inoltre chiarisce che la preferenza per la mobilità non necessita di essere motivata ogni volta. Questa scelta è considerata infatti intrinsecamente vantaggiosa per l’amministrazione, grazie ai benefici strutturali che comporta.

In conclusione questo importante meccanismo non solo viene confermato come procedura preliminare e prioritaria, ma si sottolinea anche il suo ruolo fondamentale nel garantire un’amministrazione pubblica più efficace e meno dispendiosa.

Il testo della sentenza

Qui il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it