lavoratori precoci pensioniI lavoratori precoci sono pronti a scendere ancora una volta in piazza per chiedere che venga approvata la Quota 41, che consentirebbe di poter andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.


Data cruciale per i lavoratori precoci è il 15 ottobre quando l’Inps dovrebbe comunicare a chi ha presentato domanda l’esito ovvero se rientra o meno tra gli idonei per l’anticipo pensionistico agevolato. Gli idonei al momento non beneficiari vedranno slittare la pensione nel 2018.

 

Sabato 14 ottobre 2017 è previsto uno sciopero dei sindacati per manifestare contro le mancate risposte del governo in merito alla fase 2 della riforma pensioni.

 

E a quanto pare la mobilitazione corre anche su Facebook: dal gruppo Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti si segnala mediante un post l’opportunità di partecipare alle mobilitazioni indette da Cgil, Cisl e Uil a sostegno delle proposte unitarie presentate al Governo in materia previdenziale.

 

Infatti le organizzazioni sindacali scendono in piazza il prossimo 14 Ottobre a sostegno dei tavoli di trattativa in corso con il Governo. La manifestazione è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil  per chiedere che in legge di bilancio siano inseriti una serie di provvedimenti in materia di lavoro, previdenza, welfare e sviluppo.

 

In particolare, Cgil, Cisl, Uil rivendicano: più risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni in essere; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza. Una legge di bilancio che voglia avere il carattere dell’equità e dello sviluppo deve tenere conto di tali richieste che Cgil, Cisl, Uil hanno avanzato ai tavoli di confronto.