incremento-indennita-vacanza-contrattuale-precariNell’ambito delle recenti modifiche apportate alla legge di bilancio, il tema dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale ha suscitato notevole interesse, specialmente tra i precari degli enti locali.


Si tratta infatti di alcuni ritocchi che potrebbero portare interessanti novità legislative riguardanti l’incremento di questo emolumento per il periodo a venire.

Le modifiche apportate alla legge di bilancio riguardano infatti l’anticipo del contratto 2022-2024 e ampliano i margini di manovra previsti nel Dl 145/2023.

Le modifiche della legge di bilancio 2024

Secondo quanto contenuto nell’attuale testo della manovra 2024 a partire da gennaio, l’importo dell’indennità di vacanza contrattuale (Ivc) sarà notevolmente incrementato, arrivando a rappresentare ben 6,7 volte l’importo del 2023, ovvero il 0,5% dello stipendio.

Ciò significa che i lavoratori potranno godere di una somma considerevolmente più alta rispetto a quanto previsto in precedenza. Tuttavia, vi sono alcune importanti sfumature da considerare.

Incremento indennità di vacanza contrattuale anche per i precari

Un aspetto rilevante da tenere presente riguarda la distribuzione di questa nuova Ivc. Mentre l’anticipo verrà riconosciuto solamente ai dipendenti a tempo indeterminato, l’Ivc maggiorata, oggetto di incremento, andrà a beneficio di tutto il personale, compresi i lavoratori precari degli enti locali. Questo è un passo significativo verso l’uguaglianza di trattamento, ma vi sono ulteriori considerazioni da affrontare.

Poiché le risorse a disposizione rimangono le stesse, l’importo percepito a dicembre dovrà essere scomputato da quanto spettante nel 2024. Questo significa che, se un ente locale non avesse le risorse per anticipare la corresponsione a dicembre 2023, potrà farlo nel 2024. Le tempistiche e le modalità di erogazione dell’anticipo sono elementi che richiedono ulteriori chiarimenti istituzionali.

Obbligatorietà dell’incremento Ivc

Diversamente da quanto accadeva in passato, l’incremento dell’Ivc a partire dal prossimo anno è obbligatorio per tutte le Pubbliche Amministrazioni (Pa), compresi gli enti locali, che finanziano gli oneri contrattuali con risorse proprie. Questa obbligatorietà rappresenta un cambiamento significativo e pone nuove sfide per la gestione delle risorse finanziarie.

Tuttavia, la legge di bilancio non specifica chiaramente se l’anticipo potrà essere oggetto di conguaglio, rendendo il processo ancora più complesso da gestire.

Scomputo delle Ivc maggiorate

Per la Pa centrale e gli altri enti che anticipano le somme a dicembre, resta da chiarire come avverrà lo scomputo. Secondo la legge di bilancio, il recupero non avverrà in sede di rinnovo del contratto, come si poteva pensare inizialmente. Invece, lo scomputo dovrà essere effettuato sull’Ivc maggiorata del 2024.

Questo significa che, durante ciascuna mensilità, si dovrà calcolare a consuntivo la nuova Ivc e da questa scomputare l’anticipo già erogato a dicembre. Si tratta di una procedura complessa, che potrebbe comportare notevoli sfide, specialmente per quei lavoratori che hanno passaggi a part-time o aspettative con retribuzione ridotta.

Oneri per i permessi retribuiti e nuove possibilità per gli enti locali

Un’altra importante novità riguarda infine gli oneri per i permessi retribuiti spettanti ai componenti dei consigli e delle giunte che sono anche dipendenti di Regioni, Comuni e Province.

Dal 2024, l’ente locale presso il quale l’amministratore è anche dipendente potrà chiedere il rimborso del costo dei permessi a quello nel quale svolge il proprio mandato. Fino al 2023, questa possibilità era limitata ai datori di lavoro privati e agli enti pubblici economici.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it