Arriva il flop per Quota 103: erano previste 17mila richieste e ne sono arrivate solo 7mila. I motivi della scarsa adesione.
Quota 103 permette ai lavoratori di accedere alla pensione con almeno 62 anni di età anagrafica e un’anzianità contributiva minima di 41 anni. Il diritto deve essere conseguito entro il 31 dicembre 2023 e può essere esercitato anche successivamente.
Inoltre, bisogna aspettare 7 mesi di finestra mobile (che aumentano a 9 per il pubblico impiego).
Inizialmente erano previste 17mila richieste, ma ne sono arrivate appena 7mila. Ecco i motivi.
Flop Quota 103: richieste sotto la soglia prevista
L’adesione per Quota 103 è più bassa del previsto, dopo la stretta del 2024, che impone il ricalcolo dell’assegno pensionistico.
All’Inps, infatti, sono arrivate 7000 richieste e, a fine anno, potrebbero essere circa la metà di quelle inizialmente stimate dalla Legge di Bilancio 2024 (17mila richieste).
Inoltre, il 20% delle domande stimate rischia di essere respinta poiché, secondo alcune fonti vicine all’agenzia Ansa, nella prossima legge di bilancio potrebbero essere stanziate solo il 70% delle risorse stanziate per quest’anno.
Nella Legge di Bilancio, sono stati stanziati 149 milioni di euro per il 2024. Risorse che si abbasserebbero a 835 milioni di euro per il 2025 (quando sono previste 25mila uscite) e a 355 milioni di euro per il 2026.
Ma perché c’è stata questa bassa adesione?
Il ridotto numero richieste sembra essere dovuto alla penalizzazione economica che si avrebbe col ricalcolo contributivo e la scarsa convenienza in termini di anticipo, rispetto all’uscita con 42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età (41 anni e 10 mesi per le donne).
Come funziona Quota 103 e a chi conviene
Se si accede alla pensione con Quota 103, è necessario avere 41 anni di contributi e aspettare 7 mesi di finestra mobile (9 per il pubblico impiego). In questo modo, si anticiperebbe quindi di appena un anno e sei mesi rispetto all’uscita con 42 anni e 10 mesi, che salirebbero a 43 anni e un mese con i tre mesi di finestra mobile previsti per questa misura.
L’anticipo si riduce ancora di più per i dipendenti pubblici, ad appena un anno e quattro mesi.
Quota 103 potrebbe portare ad un assegno non tanto diverso in caso di carriera piatta, ma potrebbe penalizzare i lavoratori in caso di carriera rapida, ovvero coloro che hanno avuto un aumento consistente delle retribuzioni negli ultimi anni.
Perciò, Quota 103 sembra essere ideale solamente per coloro che hanno lasciato il lavoro (o sono costretti a lasciarlo) e che non hanno avuto una rapida progressione di carriera o di retribuzione.