Nel triennio 2012-2014 si è verificato un vero e proprio boom di assenze per malattia tra i dipendenti del Pubblico impiego. Ciò è avvenuto soprattutto nel Sud. In Campania l’aumento degli eventi di malattia (*) è stato del 15,1 per cento, in Molise del 14 per cento, in Abruzzo del 12,9 per cento, nel Lazio del 12,4 per cento, in Sardegna dell’11,6 per cento e in Basilicata del 11,4 per cento.
A differenza del settore privato – dove in tutte le regioni, ad eccezione della Puglia, si è verificata una contrazione delle assenze – nel settore pubblico, invece, la crescita ha interessato tutte le realtà geografiche del Paese.
A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha elaborato i dati forniti dall’Inps.
“Ovviamente – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – non abbiamo alcun elemento per affermare che dietro questi numeri si nascondano forme più o meno velate di assenteismo. Tuttavia il sospetto c’è. Se in Campania, ad esempio, tra il 2012 e il 2014 le assenze per malattia nel settore privato sono diminuite del 4,6 per cento, mentre nel pubblico sono cresciute del 15,1 per cento, il dubbio che qualcuno abbia fatto il furbo c’è”.
In termini assoluti la regione che presenta il più alto numero di eventi di malattia nel settore pubblico è il Lazio. Nel 2014 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati) gli eventi sono stati 704.748. Seguono la Sicilia (637.643), la Campania (545.322) e la Lombardia (532.895).
Si tenga altresì presente che, come precisa l’Inps, non tutti i lavoratori dipendenti del settore privato sono assicurati per la malattia. In particolare tra le principali categorie di lavoratori assicurati ci sono gli operai del settore industria, gli operai e gli impiegati dei settori terziario e servizi, i lavoratori dell’agricoltura, gli apprendisti , i lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2 comma 26. Legge 335/95. Per contro, tra le principali categorie di lavoratori non assicurati per la malattia ci sono i collaboratori familiari (colf e badanti), gli impiegati e i quadri dell’industria e i dirigenti.
Infine, ricorda il segretario della CGIA Renato Mason: “I dati Inps stati estratti dall’Osservatorio sulla certificazione di malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici dell’Inps, avviato nel 2011. In queste statistiche non sono riportate le assenze riferite alla gravidanza, alle disposizioni previste dalla legge n° 104/1992 (assistenza disabili) e alla donazione del sangue”.
(*) evento morboso a causa del quale si verifica lo stato di malattia anche in presenza di più certificazioni mediche di continuazione; convenzionalmente più certificati medici consecutivi si considerano riconducibili ad un unico evento se la data di fine malattia presente su un certificato è temporalmente distante non più di 2 giorni di calendario dalla data di inizio malattia del certificato successivo.