contract-3002431_640Il rinnovo del contratto degli statali giunge ormai alle battute finali. Dopo l’ok della Ragioneria dello Stato e il disco verde del Governo si attende ora solo l’ultimo via libera della Corte dei Conti.


 

I 270mila dipendenti statali dovrebbero dunque trovarsi in busta paga anche gli arretrati, che sono modulati in base alla qualifica. Dai 370 euro della fascia più bassa ai 712 della più alta (la media è di 492 euro). Se nel passaggio alla Corte dei Conti non ci saranno intoppi, l’una tantum potrebbe arrivare in busta paga già a febbraio. Lo scatto contrattuale di 85 euro medi partirebbe invece da marzo. Gli arretrati sono dovuti al fatto che il rinnovo del contratto va a coprire tutto il triennio 2016-2018. Un ristoro di quanto spetta per le mensilità ormai andate che parte, appunto, dai 370 euro delle fascia retributiva più bassa per arrivare ai 712 di quella più alta. Questo contratto farà da apri-fila, ricordiamo, per tutti i dipendenti di tutte le Pubbliche Amministrazioni.

 

Fino a questo momento è stata adeguata anche la parte normativa del contratto ai principi della Riforma Madia, con l’arrivo delle ferie solidali, l’orario flessibile e tutele ampliate per coloro che necessitano terapie salvavita.  Le amministrazioni più ricche potranno inoltre contare su un surplus (dai 9 a i 14,5 euro a testa) nel salario accessorio. Gli arretrati relativi al biennio contrattuale 2016-2017 verranno invece corrisposti con l’una tantum di importo variabile (dai 370 euro della classe retributiva più bassa ai 712 di quella più alta, per una media di 492 euro).

 

Molte le novità anche sul fronte normativo che adeguano il nuovo contratto ai principi della Riforma Madia (Dlgs 75/2017). Vengono introdotte le ferie solidali, che consentono ai dipendenti con figli minori in gravi condizioni di salute, che necessitino di una particolare assistenza, di poter utilizzare le ferie cedute da altri lavoratori. Ci sono le misure per la conciliazione della Vita-Lavoro come l’orario di lavoro flessibile e la banca delle ore. Arrivano le tutele per le donne vittime di violenza le quali, oltre al riconoscimento di appositi congedi retribuiti, potranno avvalersi anche di una speciale aspettativa. Per le vittime di violenza viene altresì prevista la possibilità di ottenere il trasferimento ad altra sede in tempi rapidi e con procedure agevolate. Rafforzate le sanzioni a carico dei molestatori. In prima battuta l’autore della violenza incapperà in una sospensione (fino a un massimo di sei mesi). Ma in caso di reiterazione della condotta scatterà l’espulsione definitiva. Licenziamento anche per chi chiede regali sopra i 150 euro come scambio di favori.

 

Ampliate, inoltre, le tutele riconosciute in caso di malattie gravi che richiedano terapie salvavita (quali chemioterapia ed emodialisi). Vengono, infatti, esclusi dal computo delle assenze per malattia, ai fini della maturazione del periodo di comporto, non solo i giorni relativi al ricovero ospedaliero o di day-hospital per l’espletamento di queste terapie ma anche i giorni di assenza successivi nei quali risulti impossibile tornare al lavoro a causa degli effetti collaterali di tali terapie. In tutto tale periodo il dipendente avrà diritto al normale trattamento economico. Viene confermato, in coerenza con lo spirito della riforma Madia, il tetto ai contratti precari nella p.a. Il contratto a tempo determinato non potrà superare i 36 mesi, prorogabili di altri 12 ma solo in via eccezionale. Come nel privato, il numero dei dipendenti a termine non potrà andare oltre il 20% del totale.

 

Ricordiamo che nelle ultime battute sono arrivati anche gli aumenti a regime per i Corpi di Polizia: arriveranno a “125 euro circa al mese per le forze armate, 136 euro per la Guardia di Finanza, 134 per i Carabinieri, 132 euro per la Polizia di Stato e 126 per la Polizia Penitenziaria”, annuncia la ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia. Si festeggia così anche la firma del nuovo contratto per i lavoratori del comparto sicurezza, di polizia e delle Forze armate.

 

L’Aran girerà il contratto alla Corte dei Conti, a cui spetta la certificazione di compatibilità dei costi. Entro quindici giorni dovrebbe arrivare l’ok che permetterebbe alla parti (Aran e sindacati) di darsi di nuovo appuntamento per la sottoscrizione definitiva. Dal giorno dopo, il contratto sarà  efficace. Una lunga trafila tecnica che però non finisce qui. Sarà la Ragioneria che dovrà preparare i cedolini e infine caricare i soldi sulle buste paga.