L’introduzione del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche, previsto dalla legge n. 124 del 2015, ha richiesto una serie di investimenti tecnologici e organizzativi.
Adesso in tempi di Covid uno degli argomenti più in evidenza è quello della valutazione delle performance dei dipendenti pubblici in Smart Working.
Secondo i risultati della ricerca “La PA oltre il Covid” realizzata da FPA in occasione di “FORUM PA 2020 Restart Italia”, se a giugno 2020, oltre il 60% degli intervistati riteneva che lo smart working avrebbe portato un cambiamento positivo nella PA, ora, a qualche mese di distanza, la fiducia nei riguardi di questo nuovo modello organizzativo resta comunque alta (il 55,1% dei lavoratori è ancora ottimista che questo possa avvenire), ma molti pensano che ci vorrà più tempo del previsto per apprezzarne davvero i risultati.
In questo clima qual è lo stato attuale della valutazione delle performance per il lavoro agile nelle PA?
Principi e normativa recente
Nella PA ad un principio di efficacia e di efficienza nel governo e nella erogazione dei servizi al cittadino, si aggiunge anche quello di trasparenza.
Tra gli strumenti organizzativi finalizzati a promuovere l’attuazione del lavoroagile, la misurazione e valutazione della performance riveste un ruolo centrale in quanto:
- da un lato, ne garantisce la corretta attuazione
- dall’altro, concorre all’evoluzione delle pratiche e della cultura organizzativa e, in particolare dei sistemi di performance management.
A questo scopo il Decreto Rilancio 2020, ha introdotto una nuova sezione del Piano delle Performance, chiamata POLA: Piano Organizzativo per il Lavoro Agile.
Ulteriori precisazioni sono poi arrivate anche grazie al decreto firmato lo scorso 19 ottobre dalla ministra alla PA Fabiana Dadone, attuativo del lavoro agile nella PA. (Il testo del Decreto è disponibile a questo link).
Dunque i lavoratori in Smart Working alternano giornate lavorate in presenza e giornate lavorate da remoto, con una equilibrata flessibilità.
In entrambe le novelle normative si fa perno su assicurare, in tempi di Covid-19, le percentuali più elevate possibili di lavoro agile.
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Dipendenti Pubblici: Smart Working e Valutazione delle Performance
E sul versante valutazione? Come indicato già dall’art. 12, comma 1, DPR n. 13/1986:
La produttività nelle pubbliche amministrazioni va direttamente collegata ad una programmazione per obiettivi da raggiungere in un certo tempo e con determinate risorse e ad una valutazione sperimentale degli standards medi di esecuzione, tenendo conto della peculiarità di taluni servizi.
Le amministrazioni devono adesso aeguare questi sistemi di misurazione e valutazione della performance alle specificità del lavoro agile. Rafforzando, ove necessario, i metodi di valutazione, improntati al raggiungimento dei risultati e quelli dei comportamenti organizzativi.
Pertanto il dirigente, in coerenza con gli obiettivi e i criteri per la valutazione dei risultati, monitora e verifica le prestazioni rese in modalità agile:
- da un punto di vista sia quantitativo, sia qualitativo
- secondo una periodicità che tiene conto della natura delle attività svolte dal dipendente
- ed in coerenza con i princìpi del sistema di misurazione e valutazione della performance adottato dall’amministrazione.
L’amministrazione, anche ai fini del monitoraggio, deve assicurare un’adeguata e periodica informazione sul lavoro agile.
Infine deve garantire la verifica dell’impatto del lavoro agile sulla complessiva qualità dei servizi erogati e delle prestazioni rese. Un compito che risulta espletato tenendo conto dei dati e delle eventuali osservazioni provenienti dall’utenza e dal mondo produttivo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it