Dipendenti Pubblici: il bonus di perequazione in busta paga anche nel 2019, finalmente dovrebbe essere perfezionata la procedura. Ecco quali sono gli scenari.
Il contratto 2016-2018, come oramai risaputo, riconosce aumenti economici a partire dal 1° marzo 2018, pari a circa 85 Euro medi e prevede altresì, per il 2018, un elemento perequativo della retribuzione con valori più elevati per le categorie e posizioni economiche collocate nelle fasce più basse della scala parametrale in ossequio all’accordo del 30 novembre 2016 che ha guidato tutti i rinnovi contrattuali del pubblico impiego.
Adesso sembrerebbe che la procedura possa essere perfezionata e questo bonus di perequazione in busta paga possa essere definitivamente confermato.
Dipendenti Pubblici: bonus perequazione in busta paga
Il Ministro della P.A. Giulia Bongiorno ha messo in campo una somma di 540 milioni di euro stanziata per il pubblico impiego, che di fatto andrà a riconfermare l’elemento perequativo in busta paga per i dipendenti del pubblico impiego con reddito annuo inferiore a 26 mila euro. Perequazione che sarebbe scaduta il 31 dicembre 2018, determinando un calo degli stipendi per i dipendenti, ma che invece adesso sembra salva.
La “stabilizzazione dell’elemento perequativo”, oltre ai già messi in conto 85 euro di aumenti medi, porterebbe a ulteriori 20 euro extra al mese destinato agli statali con redditi più bassi.
Il bonus per i dipendenti pubblici essendo proporzionale al reddito, spetterà in misura intera per il dipendente che ha un reddito più basso mentre la misura sarà parziale per chi ha un reddito più alto. In base a quanto previsto dal testo definitivo della legge di Bilancio i requisiti per il bonus perequativo per i dipendenti pubblici e privati sono i seguenti:
- soglia di redditi da 8.174 a 24.000 euro: aumenta a 24.600;
- soglia dei redditi da 24.001 a 26.000: aumenta a 26.600.
Altre novità dalla Legge di Bilancio 2019
Una novità nella legge di bilancio 2019, dovrebbe invece vertere sulla possibile trasformazione del bonus 80 euro dal 2019 da contributo erogato direttamente in busta in detrazione fiscale che garantirebbe comunque gli 80 euro nel 2019 a tutta la platea degli attuali beneficiari anche se sotto forma di una riduzione della tassazione ma si avrebbe lo sblocco di molte risorse economiche da reinvestire nell’avvio del reddito di cittadinanza 2019 e la famosa flat tax imprese, famiglie e partite IVA e per eliminare anche l’incresciosa restituzione bonus 80 euro per coloro che in corso d’anno perdono i requisiti di accesso alla agevolazione.
Elemento perequativo imponibile ai fini contributivi
Attenzione, però: il bonus di perequazione non è esentasse. Con il messaggio n. 3224 del 2018, l’INPS specifica, sia sotto il profilo contributivo che a fini TFR, i termini di computabilità dell’elemento perequativo previsto dai CCNNL del pubblico impiego per il triennio 2016-2018.
Il TUIR infatti prevede l’onnicomprensività del concetto di reddito di lavoro dipendente e, quindi, la totale imponibilità di tutti gli emolumenti che il lavoratore riceve in relazione alla prestazione di lavoro resa con qualsiasi qualifica alle dipendenze e sotto la direzione del datore di lavoro.