Circa 17.000 lavoratori pubblici, dipendenti di 47 Province e 8 città metropolitane, rischiano di perdere «quasi un mese di stipendio, per la precisione un taglio di 1.350 euro» sul salario accessorio, a causa delle sanzioni automatiche per gli sforamenti del patto di stabilità da parte degli enti stessi. La denuncia arriva dalla Fp Cgil Nazionale: «L’iter confuso partito con la legge Delrio, e che ha attraversato decine di atti normativi, continua a produrre effetti estremamente negativi, ancora una volta sulla pelle dei lavoratori, insieme al venir meno dei servizi ai cittadini.
Con lo sforamento del patto di stabilità, inevitabile con il prelievo forzoso di un miliardo di euro dalle casse di questi enti, si arriva al paradosso che a dover rimetterci siano i lavoratori». Nel 2015 sono 47 le province (su un totale di 76 delle regioni a statuto ordinario), insieme a ben 8 città metropolitane su 10, che non hanno rispettato il patto di stabilità interno. Le 47 province coinvolte sono andate oltre il patto per una cifra pari a 549 milioni di euro, mentre per le 8 città metropolitane fuori norma l’ammontare è di 367 milioni.
Nel frattempo, ricordano dal sindacato, si sta chiudendo l’ultima fase della mobilità del personale delle province titolare di funzioni non fondamentali. Lo scorso 18 maggio è spirato il termine entro il quale i lavoratori in soprannumero potevano esprimere preferenza circa la sede di destinazione in relazione all’offerta di mobilità presentata dalle amministrazioni riceventi. Entro il prossimo 17 giugno (ma il termine potrebbe slittare ulteriormente) il Ministero della Funzione pubblica dovrà comunicare la sede definitiva di assegnazione. Una fase molto delicata dato che non tutte le preferenze potranno essere accolte (la maggior parte dei posti disponibili è infatti nel Centro-Nord). Per i dipendenti che rimangono non collocati in esito ai criteri di assegnazione delle preferenze, la Funzione Pubblica provvederà unilateralmente all’assegnazione, tenendo conto della vacanza di organico delle amministrazioni di destinazione, cercando di prediligere l’ambito provinciale/metropolitano o, in subordine, l’ambito regionale. A quel punto i dipendenti non potranno far altro che prendere servizio nell’amministrazione di destinazione entro 30 giorni dalla data di pubblicazione delle assegnazioni.