Decreto Reclutamento: ecco in sintesi tutto quello che occorre sapere sui nuovi Premi ai Dipendenti Pubblici.
Ci sono parecchie novità nel Decreto Reclutamento, ora in Gazzetta Ufficiale, tra cui proprio i premi al merito per dipendenti e funzionari pubblici, che si potranno ottenere grazie al superamento del tetto al salario accessorio, introdotto dal 2017.
Decreto Reclutamento: nuova disciplina per progressioni orizzontali e verticali.
Decreto Reclutamento: i Premi ai Dipendenti Pubblici
All’articolo 3 decreto è infatti inserito il titolo “Misure per la valorizzazione del personale e per il riconoscimento del merito”.
Scopriamo di cosa si tratta nello specifico.
I dipendenti pubblici, con esclusione dei dirigenti e del personale docente della scuola, delle accademie, conservatori eistituti assimilati, sono inquadrati in almeno tre distinte aree funzionali.
La contrattazione collettiva individua, una ulteriore area per l’inquadramento del personale di elevata qualificazione.
Progressioni tra le aree
Le progressioni all’interno della stessa area avvengono secondo principi di selettività, in funzione:
- delle capacità culturali e professionali
- della qualità dell’attività svolta
- e dei risultati conseguiti, attraverso l’attribuzione di fasce di merito.
Fatta salva una riserva di almeno il 50 per cento delle posizioni disponibili destinata all’accesso dall’esterno, le progressioni fra le aree avvengono tramite procedura comparativa basata:
- sulla valutazione positiva conseguita dal dipendente negli ultimi tre anni di servizio,
- dell’assenza di provvedimenti disciplinari,
- del possesso di titoli professionali e di studio ulteriori rispetto a quelli previsti per l’accesso all’area,
- dal numero e della tipologia degli incarichi rivestiti.
Premi al merito
I premi al merito che si potranno ottenere grazie al superamento del tetto al salario accessorio, introdotto dal 2017, abrogando il tetto che impedisce ai fondi per l’accessorio di superare i livelli del 2016 (D.lgs 75/2017) a decorrere dall’entrata in vigore dei nuovi contratti.
In previsione in sintesi, si tratta di premi per coloro che si riveleranno i più bravi nello svolgimento delle proprie mansioni e dei risultati conseguiti.
Come, nello specifico, verranno articolati questi premi non è purtroppo ben specificato nel testo. Molto probabilmente potrebbe trattarsi di indennità ulteriori inserite nelle buste paga dei funzionari più capaci.
Ricordiamo comunque che secondo quanto inserito nel Patto per il Pubblico Impiego, i premi potrebbero essere di queste tipologie:
- un bonus annuale per le eccellenze – spetterà ai lavoratori più meritevoli individuati in circa il 5% del totale dei dipendenti pubblici, dirigenziali e non, che si sono collocate in una fascia di merito medio-alta. Saranno poi le singole amministrazioni a stilare una lista dei dipendenti più performanti ai quali verranno assegnati i premi;
- e un bonus o premio per l’innovazione – spetterà a tutti quei dipendenti del settore pubblico che saranno in grado di lanciare proposte appunto innovative e soluzioni alquanto efficienti per rendere più semplici l’accesso e la fruizione dei servizi per gli utenti, i clienti e le imprese.
Mancato raggiungimento degli obiettivi
Infine, c’è anche una nota dolente per chi non dovesse figurare bene e ottenere demeriti invece di meriti.
Il testo del decreto prevede anche che i contratti a termine e di collaborazione siano collegati ai risultati raggiunti, altrimenti è prevista la facoltà di chiusura anticipata nel caso di mancato raggiungimento dei target anno per anno.
Infatti una apposita clausola, inserita nel testo, prevede lapidariamente la “risoluzione unilaterale” del contratto.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Ma se a valutare il dipendente saranno sempre i soliti aumenta il servilismo.Bisognerebbe inserire funzionari indipendenti addetti alla valutazione