Il tanto discusso DDL Concretezza, apre per il Pubblico Impiego svariati scenari: vediamo come si colloca nelle regole per i dipendenti pubblici.
Il consiglio dei ministri, nei scorsi giorni, ha adottato un ddl in materia di pubblica amministrazione, che sarà alla base del mega piano di assunzioni nella pa. Si tratta del tanto discusso DDL Concretezza, che per il Pubblico Impiego potrebbe apportare molte modifiche. Vediamo quali in un riepilogo.
DDL Concretezza e Pubblico Impiego
Sblocco totale del turnover, impronte contro i furbetti del cartellino, un nuovo nucleo concretezza per aiutare ma anche sanzionare le amministrazioni inadempienti, che finiranno in una vera e propria black list. Questo quantomeno nelle intenzioni. Il testo del DDL Concretezza infatti appare molto vario e variegato.
Come riportato nel documento, il Piano triennale delle azioni concrete per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, contiene le azioni dirette a:
a) garantire la corretta applicazione delle disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento delle pubbliche amministrazioni e la conformità dell’attività amministrativa ai principi di imparzialità e buon andamento;
b) implementare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, con indicazione dei tempi per la loro realizzazione delle azioni correttive.
Il Nucleo della Concretezza
Il Nucleo della Concretezza effettuerà sopralluoghi e visite finalizzati a rilevare lo stato di attuazione delle disposizioni da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché le modalità di organizzazione e di gestione dell’attività amministrativa alla luce dei criteri di
- efficienza,
- efficacia
- ed economicità.
Assenteismo
Le amministrazioni pubbliche, a parte alcune eccezioni meglio specificate nel testo, introdurranno sistemi di identificazione biometrica e di videosorveglianza in sostituzione dei diversi sistemi di rilevazione automatica, attualmente in uso.
Le pubbliche amministrazioni che già utilizzano i servizi di pagamento degli stipendi messi a disposizione dal Ministero dell’economia e delle finanze provvederanno all’attuazione delle misure con le risorse umane, strumentali, finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, avvalendosi dei servizi di rilevazione delle presenze dal sistema “NoiPA” del Ministero dell’economia e delle finanze.
Per tutte le altre misure potete consultare a questo link il testo completo del documento.
La stroncatura della Corte dei Conti
Tuttavia, ricordiamo che la Corte dei conti della Puglia (deliberazione n. 8/2018), ha espresso un parere negativo sugli incrementi contrattuali e della Sezione centrale del controllo di legittimità sul salario accessorio dei precari. Espressa, secondo i giudici, l’illegittimità costituzionale di tale ulteriore disciplina legislativa adottata, come si indica nello stesso art. 1 del D.L. n. 65/2015, proprio al fine
“di dare attuazione ai principi enunciati nella sentenza della Corte costituzionale n. 70 del 2015, nel rispetto del principio dell’equilibrio di bilancio e degli obiettivi di finanza pubblica, assicurando la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche in funzione della salvaguardia della solidarietà intergenerazionale”.
Per questo motivo è stata deliberata la circolare della Funzione pubblica n. 2/2018, che corregge gli indirizzi delle precedenti 3/2017 e 1/2018, ha precisato come il limite del fondo del salario accessorio, fissato nel non superamento dei valori del fondo del 2016, poteva essere derogato in aumento pari «alla misura già percepita a titolo di trattamento accessorio comunque non superiore a quello medio pro-capite del fondo calcolato utilizzando i dati desumibili dalla rilevazione conto annuale (tabelle 1 e 13 al netto di eventuali arretrati), con riferimento alla specifica area di inquadramento e all’ultima annualità disponibile».
Il parere contrario della FLC CGIL
“Dietro ad alcune buone intenzioni c’è un impianto autoritario e pericoloso, incentrato sul controllo dei dipendenti del pubblico impiego”. Lo afferma la Flc Cgil parlando del cosiddetto ddl concretezza approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. Se da una parte “risolve il paradosso della stabilizzazione dei precari degli enti di ricerca”, dall’altra, spiega il sindacato, le criticità contenute nel testo, soprattutto per il mondo della scuola, sono davvero “preoccupanti” .