covipLa Covip evidenzia le crescenti difficoltà degli iscritti a causa della crisi economica. Al contempo però crescono gli iscritti alla previdenza complementare anche se restano indietro giovani e donne. Sale a 1,8 milioni il numero degli iscritti ai fondi pensione che ha sospeso i versamenti, soprattutto a causa del protrarsi della crisi economica. Lo si legge nella Relazione della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione con riferimento ai dati relativi al 2015. A fine 2012 i contribuenti silenti erano 1,2 milioni, poi divenuti 1,6 nel 2014. Crescono invece il numero di lavoratori iscritti a forme di previdenza integrativa: nel 2015 è stata toccata quota 7,2 milioni con un aumento del 12,1% sul 2014.  La crescita degli iscritti è dovuta soprattutto al boom dei fondi contrattuali (+24,4%), dovuta all’iscrizione automatica prevista dal contratto degli edili.

 

“Rimane diffuso – sottolinea il presidente della Commissione, Mario Padula – il fenomeno delle interruzioni contributive soprattutto fra le adesioni individuali dei lavoratori autonomi. Nel 2015 quasi 1,8 milioni di iscritti alla previdenza complementare non ha effettuato nessun contributo”. La percentuale degli iscritti che non hanno versato nel 2015 è al 45% per gli autonomi e al 18% dei dipendenti. Gli iscritti ai fondi negoziali (2,42 milioni) sono comunque meno di quelli iscritti ai Pip (piani individuali pensionistici) che con una crescita dell’8,8% sfiorano quota 2,6 milioni. Nel complesso aderiscono alla previdenza complementare 5,2 milioni di lavoratori dipendenti privati, 1,9 milioni di lavoratori autonomi e 174.000 dipendenti pubblici. Fra coloro che hanno versato contributi il tasso di adesione alla previdenza integrativa si attesta al 24,2% rispetto al totale degli occupati. Il tasso è più alto tra i dipendenti del settore privato (31%) e tra i lavoratori autonomi (19%) mentre è appena al 5,2% tra i dipendenti pubblici. Il tasso è sensibilmente più basso tra i giovani, le donne e al Sud.

 

A fine 2015 il patrimonio accumulato ha superato i 140 miliardi con una crescita del 7,1% sul 2014. I contributi raccolti nell’anno ammontano a 13,5 miliardi (il 60% desinato alle forme collettive). Con l’adesione contrattuale nel settore edile si è registrato un significativo aumento degli iscritti ma non dei versamenti dato che al momento sono limitati al solo contributo datoriale. Il fondo dei dipendenti del settore edile Prevedi con oltre 507.000 iscritti diventa il fondo più numeroso superando anche quello dei lavoratori metalmeccanici Cometa. I rendimenti medi al netto dei costi di gestione e della fiscalità si sono attestati al 2,7% nei fondi negoziali, al 3% nei fondi aperti e al 3,2% per i Pip nuovi. Nello stesso periodo il Tfr su è rivalutato, al netto delle tasse, dell’1,2%. I fondi pensione sono 469 ma più della metà (248) hanno meno di 1.000 iscritti. I fondi con più di 100.000 iscritti sono solo 12 ma concentrano la metà degli iscritti complessivi.

 

Poletti, trovare vie per aumento adesione a fondi  – “Ci sono contesti in cui la percentuale di adesioni” ai fondi pensione può essere “significativamente aumentata”, perciò “dobbiamo trovare gli strumenti che promuovano questa possibilità”. A dirlo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, intervenendo alla Camera alla presentazione della relazione della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), dalla quale emerge che vi sono 7,2 milioni di lavoratori iscritti a forme di previdenza integrativa nel 2015, ma un quarto ha smesso di versare i contributi.