Con una recente sentenza, la Corte Costituzionale ha decretato lo stop al differimento delle liquidazioni Tfs per gli statali: ecco cos’è successo.
Differimento liquidazioni Tfs statali Corte Costituzionale: arriva lo stop al differimento delle liquidazioni dei dipendenti pubblici, con una recente sentenza.
La Corte Costituzionale ha, infatti, bocciato ulteriori dilazioni e rateizzazioni del Tfs, ovvero il trattamento di fine rapporto nella pubblica amministrazione.
Pochi giorni fa, in un’analisi della Uil, è stato evidenziato che in Italia ci sono:
“1 milione e 600mila lavoratori pubblici il cui diritto alla liquidazione del Tfs/Tfr è stato e continua ad essere leso contro ogni legittimità costituzionale. Per ottenere l’anticipo della liquidazione, la cui procedura è tra l’altro lenta e dall’esito non scontato, si arriva a pagare più di 2000 euro tra tassi di interesse e commissioni”.
Ecco la situazione nel dettaglio.
Differimento liquidazioni statali Corte Costituzionale: cosa dice la sentenza
Con la sentenza n°130, la Corte Costituzionale stabilisce che il differimento della corresponsione dei trattamenti di fine servizio (Tfs), spettanti ai dipendenti pubblici che hanno cessato l’impiego per aver raggiunto il limite di età o di servizio, contrasta col principio costituzionale della giusta retribuzione.
Il principio non è relativo solo alla congruità dell’ammontare della somma corrisposta, ma anche alla tempestività dell’erogazione.
Secondo la Corte Costituzionale, spetta al legislatore individuare i mezzi e le modalità di attuazione di un intervento riformatore, che tenga conto anche degli impegni assunti nell’ambito della precedente programmazione economico-finanziaria.
Ma, sempre secondo la Corte, la discrezionalità del legislatore non è temporalmente illimitata e non può essere tollerabile l’eccessivo protrarsi dell’inerzia legislativa. Questo, perché la Corte Costituzionale aveva già rivolto al legislatore, con la sentenza n°159 del 2019, un monito in cui segnalava la problematicità della normativa in esame.
Infine, la Corte Costituzionale ha rilevato che la disciplina del pagamento rateale delle indennità di fine servizio prevede temperamenti a favore dei beneficiari dei trattamenti meno elevati.
La Corte conclude dicendo che la normativa, che era connessa a esigenze contingenti di consolidamento dei conti pubblici, essendo combinata col differimento della prestazione,
“finisce per aggravare il rilevato vulnus”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Sono andata in pensione con quota cento nel dicembre 2018.Il Fondo Buona Uscita avrebbe dovuto liquidare ai dipendenti postali la somma dovuta già dal 1998/99 quando Poste è diventata Ente Pubblico economico.Non lo fece con l’accordo dei Sindacati. Sto ancora aspettando!
Purtroppo nessuno sembra ricordarsi che il TFS è stato versato per circa il 48% dai lavoratori stessi 🙁
La corte costituzionale…. dovrebbe fare quello che non ha fatto per tutti questi anni…il TFS pagato in breve tempo,e pagare gli interessi, pari 4% per gli anni 2022,e quello attuale 2023, altrimenti la corte costituzionale non svolge la funzione per cui ha ragione di esistere….una parte di cittadini sono stati discriminati per molti anni… Vergogna….
Concordo pienamente sul suggerimento Sono in pensione da settembre 2021con quota 100,ma sarei andato in pensione per limite di età il 2022.Non ho ancora ricevuto il TFA.E’ un appropriazione indebita da parte dello Stato.Una vera vergogna!!!
In pensione dal 1 nov 2020 con la Fornero e non ho ancora visto nulla. Ho sollecitato e contattato “INPS risponde” che mi rimanda alla sede regionale che contattata via mail non mi risponde neppure. Alla dirigenza INPS, la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Sicuramente gli ordini arrivati dal governo e dal Min. delle Finanze è quello di ritardare il più possibile. L’INPS è un ente fallito, lo sanno ma non lo vogliono dire.
Sono un ex dipende difesa, sono andato in quiescenza a marzo 2021 nella modalità finestra mobile, ovvero collocazione in pensione senza percepire assegno per gli ultimo 15 mesi fino al compimento dei 42 anni, ad oggi ancora non ho ricevuto la prima trance di TFS, ho percepito il primo assegno di pensione a gennaio scorso. Se voglio anticipare i tempi per il TFS dovrei incaricare una banca che mi applicherà 1,5% dell’importo che dovrei incassare. Tutto ciò è fantastico, devo pagare per avere i miei soldi.
Se lo dovevano prendere loro altro che tfs.il giorno dopo della pensione già subito la liquidazione….è un obbrobrio
Sono andata in pensione con quota 100 ad agosto 19 e sono ancora in attesa che a dire dell’INPS mi verrà liquidata il 31 marzo de 25
E davvero una vergogna sono soldi nostri e senza interessi anche …..poi hanno divulgato tanto l’aumento di pensione ,sotto i 75 anni equivale a meno di 7 euro ….io non ho parole x descrivere l’indignazione verso queste persone che ci prendono x i fondelli
Leggo di alcuni pensionati con quota 100 che attendono da 1-2 anni il TFS. Mettetevi l’anima in pace. Io pensionato con la legge Fornero con 43,2 aspetto da 2 anni e 8 mesi e ancora non ho visto la prima tranche. Eppure i tempi dovrebbero essere di 2 anni più 3 mesi di istruzione pratica. Se per istruire una pratica ci stanno mettendo 8 mesi non sono messi proprio bene negli uffici INPS. So di una caposala della sanità pensionata Fornero che aspetta da 3 anni.