L’Aran e i sindacati hanno sottoscritto il Contratto Collettivo Nazionale Quadro per la definizione dei nuovi comparti e delle aree del pubblico impiego per il triennio 2022-2024.
Qualche giorno fa è stato siglato in modo definitivo il Contratto Collettivo Nazionale Quadro (CCNQ) per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale, delineando così le linee guida per il triennio 2022-2024.
Il testo contrattuale stabilisce la struttura dei comparti di contrattazione collettiva per il periodo di riferimento.
Questa classificazione aiuta a organizzare e gestire in modo efficiente il personale in base alla natura delle loro funzioni e delle rispettive aree di competenza all’interno del settore pubblico.
La firma del CCNQ rappresenta il primo passo concreto per l’avvio delle trattative contrattuali nel pubblico impiego per il triennio in questione. Il documento definitivo del Contratto Collettivo Nazionale Quadro delinea la composizione dei comparti di contrattazione collettiva per il triennio 2022-2024.
Il Contratto Quadro 2022-2024 per aree e comparti del pubblico impiego
Il contratto in questione si estende a tutti i dipendenti e dirigenti delle amministrazioni pubbliche. Ciò significa che le disposizioni e le regolamentazioni stabilite nel Contratto Collettivo Nazionale Quadro (CCNQ) si applicano uniformemente a tutti coloro che lavorano in ambito pubblico.
Gli attuali comparti, vale a dire Funzioni Centrali, Istruzione e Ricerca, Funzioni Locali e Sanità, rimangono invariati rispetto al contratto precedente. Questa conferma implica che la struttura organizzativa e le categorie di personale all’interno di ciascun comparto restano le stesse, garantendo una continuità nelle condizioni contrattuali e nelle dinamiche lavorative.
Inoltre, le Aree della dirigenza, che includono i dirigenti tutti i dirigenti pubblici di ogni comparto, mantengono la loro composizione precedente. Questa decisione sottolinea la volontà di preservare la stabilità e la continuità nell’organizzazione e nella gestione delle cariche dirigenziali.
Un esempio di suddivisione: il comparto Funzioni locali
Per fare un esempio indicativo, il comparto delle Funzioni Locali abbraccia un’ampia gamma di enti e istituzioni a livello locale, con l’obiettivo di regolamentare le condizioni contrattuali e organizzative del personale non dirigente e dirigente che opera in questo contesto.
Questo comparto pertanto, come delineato nel Contratto Collettivo Nazionale Quadro (CCNQ), è costituito da diverse categorie di personale non dirigente dipendente da varie istituzioni e enti che operano a livello locale. Ecco una dettagliata analisi delle categorie incluse:
- Regioni a Statuto Ordinario e Enti Pubblici Non Economici Collegati:
- Province, Città Metropolitane, Enti di Area Vasta e Liberi Consorzi Comunali (Legge 4 agosto 2015, n. 15 della Regione Sicilia)
- Comuni:
- Comunità Montane
- Ex Istituti Autonomi per le Case Popolari in Regime di Diritto Pubblico
- Consorzi e Associazioni, incluse le Unioni di Comuni
- Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (ex IPAB), con Funzioni Prevalentemente Assistenziali
- Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.
L’Area delle Funzioni Locali include, naturalmente, i dirigenti delle amministrazioni appartenenti al Comparto delle Funzioni Locali, così come definito sopra. Questa area comprende anche i segretari comunali e provinciali, che svolgono ruoli chiave nelle amministrazioni locali, garantendo la coerenza gerarchica all’interno del comparto.
Il testo dell’intesa
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Dopo 12 anni di blocco siamo ancora lontani per la reale rispondenza al costo della vita vi ricordo prima dell’euro si parlava della 4 settimana dopo della 2 settimana… non solo dopo 44 anni di contributi Istruttore amministrativo 1496,00 di pensione se stessi male non entri in nessuna struttura dopo una vita di lavoro.. .
Solo chiacchiere! Senza soldi!
La regione Sicilia è i sindacati e Aran ancora discutono il contratto 2019-20-21 altro che il successivo, sono una massa di poco di buoni. VERGOGNA