Le disposizioni dettate dal nuovo Contratto Enti Locali sull’inquadramento del personale con novità importanti: vediamo quali.
La ridefinizione dei profili professionali spinge le amministrazioni locali a seguire le indicazioni contenute nelle linee guida della Funzione pubblica sulla programmazione del fabbisogno e sui concorsi, attuative dei principi dettati dal decreto legislativo 75/2017.
Ricordiamo, ad esempio, che secondo l’art.12 del nuovo CCNL, il sistema di classificazione del personale resta articolato in quattro categorie, denominate rispettivamente A, B, C e D. Nelle categorie è previsto un unico accesso corrispondente alla posizione economica iniziale di ciascuna categoria.
Le amministrazioni devono dare corso alla revisione dei profili professionali della categoria D per applicare il superamento della distinzione tra posizioni giuridiche 1 e 3 delle posizioni di accesso iniziale. Questa revisione può portare al mantenimento di alcuni profili specifici e al superamento di altri.
L’ammontare delle risorse stabili destinate a finanziare la progressione economica continua ad essere quantificato sulla base del differenziale tra la posizione economica già posseduta o da attribuire e quella iniziale di accesso per gli stessi precedentemente prevista in D3.
Inoltre, le amministrazioni possono richiedere il possesso del titolo di dottore di ricerca come requisito per l’accesso a specifici profili della categoria D, oltre che essere ovviamente utilizzato come titolo da premiare con l’attribuzione di uno specifico punteggio. Per cui nella categoria D si potrà in linea generale accedere con la laurea breve, con quella specialistica/magistrale/vecchio ordinamento o con il dottorato di ricerca.
Infine, secondo l’art. 18 bis, Nel quadro dei processi di innovazione del lavoro pubblico, al fine di valorizzare e migliorare le attività di informazione e di comunicazione svolte dalle pubbliche amministrazioni, sono previsti distinti specifici professionali idonei a garantire l’ottimale attuazione dei compiti e funzioni connesse all’attività di comunicazione ed informazione.
In linea con quanto previsto nei precedenti commi, i suddetti contenuti professionali di base sono così articolati e definiti:
a) Settore Comunicazione
Categoria D
Gestione e coordinamento dei processi di comunicazione esterna ed interna in relazione ai fabbisogni dell’utenza ed agli obiettivi dell’amministrazione, definizione di procedure interne per la comunicazione istituzionale, gestione degli eventi istituzionali, raccordo dei processi di gestione dei siti internet, nonché delle comunicazioni digitali WEB e social, anche nell’ottica dell’attuazione delle disposizioni di materia di trasparenza e della comunicazione esterna dei servizi erogati dall’Amministrazione e del loro funzionamento.
Profili di riferimento: specialista della comunicazione istituzionale.
b) Settore Informazione
Categoria D
Gestione e coordinamento dei processi di informazione sviluppati in stretta connessione con gli obiettivi istituzionali dell’Amministrazione; promozione e cura dei collegamenti con gli organi di informazione; individuazione e/o implementazione di soluzioni innovative e di strumenti che possano garantire la costante e aggiornata informazione sull’attività istituzionale dell’amministrazione; gestione degli eventi stampa, dell’accesso civico e delle consultazioni pubbliche.
Profili di riferimento: specialista nei rapporti con i media, giornalista pubblico.