contratto-enti-locali-aumenti-tabelleArrivano finalmente a Giugno, con il nuovo Contratto Enti Locali, gli aumenti: le tabelle con le cifre. Ecco quanto saranno incrementate, esattamente, le buste paga.


Contratto Enti Locali, aumenti e tabelle con le cifre. Dopo nove anni di attesa e di blocco della contrattazione, è finalmente arrivato il via libera al nuovo contratto per i dipendenti degli enti locali. I dipendenti pubblici di regioni ed enti locali avranno diritto, per effetto del nuovo CCNL relativo al periodo 2016-2018, ad aumenti medi in busta paga mensili.

 

Un contratto a validità triennale, con decorrenza 1° gennaio 2016 e scadenza 31 dicembre 2018 che deriva dalla ormai famosa sentenza della Consulta sul blocco degli scatti perequativi dello stipendio per tutti i lavoratori statali. La sottoscrizione dei Ccnl 2016-2018 per questi comparti è arrivata all’Aran il 20 maggio scorso, dopo il passaggio ed il relativo via libera dei documenti alla Corte dei Conti.

 

Ma a quanto ammonteranno questi incrementi stipendiali?

 

All’aumento salariale viene affiancato un elemento perequativo stabilito in base alla qualifica e all’inquadramento contrattuale. Le categorie più basse potranno, quindi, contare su un elemento perequativo maggiore rispetto a quello riconosciuto alle categorie più elevate.

 

Il nuovo CCNL (in allegato a questo articolo) prevede un aumento salariale in busta paga di 85 euro mensili (in media) per i 467 mila dipendenti che lavorano all’interno degli Enti locali.

 

Nello specifico, secondo la seguente Tabella:

 

 

 

Nello specifico gli aumenti mensili andranno, dunque, da un minimo di 52 euro per i lavoratori di categoria A1 a 90,3 euro per quelli di categoria D6. Ai nuovi stipendi dovrà poi aggiungersi l’indennità di vacanza contrattuale decorrente dal 1° luglio 2010 che andrà da un minimo di 122,4 euro per gli A1 fino a un massimo di 212,52 euro per i D6. Sono riconosciuti anche gli arretrati contrattuali per il periodo 2016-2017 che saranno corrisposti una tantum in busta paga.

 

Anche, se, al netto, applicando l’aliquota minima del 23%, potrebbero essere leggermente ridotti, come anche indicato dalla tabella.

 

Dalla fine del 2018, con decorrenza 2019, è previsto, infine, un incremento dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa. Il rinnovo avrà effetti anche sul personale andato in pensione nel triennio 2016-2018.