Numerosi gli interventi di sindaci ed amministratori locali che si sono avvicendati durante i lavori del Consiglio nazionale Anci tenutosi ieri pomeriggio in Campidoglio. “Sul fronte dell’attuazione della Legge Delrio credo sia necessario nei prossimi mesi un chiarimento di fondo perché sindaci sono più che pronti quando sono chiamati ad assumersi responsabilità ma non possono né perdere tempo, né gli si può chiedere di chiudere servizi”. Lo ha detto Achille Variati, sindaco di Vicenza, e presidente dell’Upi nel suo intervento.
“Non è possibile pensare di mettere città metropolitane contro aree vaste, ma noi dobbiamo stringere patto di solidarietà pronti – rimarca Variati – finanche a dichiarare alla fine il fallimento della legge 56”. Da parte sua il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha invitato a tenere conto delle esigenze specifiche delle città medie. “Abbiamo bisogno di accelerazioni anche nel senso di rassicurare la generalità dei comuni che Anci rappresenta. E’ ovviamente importante il lavoro svolto nel recente passato per consentire il decollo delle città metropolitane ma non possiamo perdere – sottolinea il sindaco pisano – una visione di insieme così da non lasciare indietro nessuno anche tra le città medie che spesso hanno ruolo di coordinamento dei territori”.
Il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando ha sottolineato l’importanza della richiesta Anci per una proroga nell’approvazione dei bilanci augurandosi un accoglimento positivo da parte del governo. Lo stesso sindaco palermitano ha auspicato un confronto più approfondito sulle ricadute operative della legge Delrio, un tema su cui – a suo dire – si gioca anche l’efficacia del sistema di rappresentanza dell’Associazione.
Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà si è invece soffermato sulla questione degli istituti di tesoreria e sulle condizioni poste alle amministrazioni comunali per lo svolgimento di tale servizio. “Mi auguro che l’Anci sposi in pieno questa battaglia per rendere più accessibile il servizio e porre così fine agli oligopoli di alcuni istituti di tesoreria”, ha detto Falcomatà ricordando come nella sua città la banca “abbia deciso di trattenere risorse non erogandole per il pagamento degli stipendi”.
Da parte sua Roberto Scanagatti, sindaco di Monza e presidente di Anci Lombardia, ha ricordato come “la richiesta di prorogare i termini di approvazione bilancio non è il capriccio di alcuni ma una necessità”. A suo parere, “i Comuni subiscono una condizione che è frutto di decisioni che non ci competono: il combinato disposto dell’approvazione del bilancio consuntivo e previsione obbliga inevitabilmente ad una discrasia”, ha concluso.
Sullo stesso punto ha rincarato la dose il sindaco di Chieti e vice presidente Anci Umberto Di Primio. “Sistematicamente i nostri uffici sono nella impossibilità di rispettare i tempi su patto di stabilità. Come sindaci siamo favorevoli al superamento, ma per poterci riallineare tutti sulla normalità delle regole emanate dal governo – ha chiosato – servono procedure e percorsi che ci mettano nelle condizioni concrete di rispettare gli obblighi imposti”.