Nella parte antimeridiana della seduta odierna la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge, già approvata dal Senato, S. 1556 – d’iniziativa dei senatori: Maturani ed altri: Modifica all’articolo 4 della legge 2 luglio 2004, n. 165, recante disposizioni volte a garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali (C. 3297), con conseguente assorbimento delle abbinate proposte di legge: Marco Meloni ed altri; Centemero; Mucci ed altri (C. 1278-3354-3359).
In particolare sono tre le fattispecie previste dal testo approvato a Montecitorio in via definitiva. Ove la legge elettorale preveda le preferenze, allora «in ciascuna lista» i candidati di un sesso non devono essere più del 60% del totale. Inoltre deve essere «consentita l’espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso, pena l’annullamento delle preferenze successive alla prima». Nel caso in cui il sistema elettorale regionale preveda collegi uninominali, nell’ambito delle candidature presentate con il medesimo simbolo i candidati di un sesso non devono eccedere il 60 per cento del totale.
I lavori proseguono con l’esame del testo unificato delle proposte di legge: Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (C. 698-1352-2205-2456-2578-2682-A).
A seguire la discussione delle mozioni Ciprini ed altri n. 1-00730, Placido ed altri n. 1-01128, Miccoli ed altri n. 1-01129, Pizzolante ed altri n. 1-01130 e Cirielli ed altri n. 1-01131 concernenti iniziative volte all’assunzione dei vincitori e degli idonei dei concorsi pubblici.
Con le modifiche introdotte, la legge nazionale non si limita a prevedere tra i principi, come è attualmente, la “promozione della parità tra uomini e donne nell’accesso alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure che permettano di incentivare l’accesso del genere sottorappresentato alle cariche elettive”, ma indica anche le specifiche misure adottabili, declinandole sulla base dei diversi sistemi elettorali per la scelta della rappresentanza dei consigli regionali.
“Il voto di oggi alla Camera sulla legge quadro che impone l’equilibrio di genere anche nei consigli regionali sancisce in modo definitivo un passaggio importante verso la parità delle donne anche nelle istituzioni regionali”. Lo afferma la senatrice Pina Maturani, vicepresidente del gruppo Pd, prima firmataria della stessa legge approvata in Senato nel settembre dello scorso anno. “L’orgoglio e la soddisfazione per l’approvazione di questo disegno di legge – sottolinea Maturani – è pari alla convinzione di aver contributo a colmare lo iato oggi esistente tra il peso politico delle donne e la loro proiezione pubblica, che se in parte superato nelle Aule parlamentari, nei consigli comunali, nei board aziendali, nelle ultime consultazioni europee è ancora ben lungi dall’essere colmato nei consigli regionali”.