Le madri che perdono il proprio lavoro a seguito di un evento di maternità possono considerare il periodo il congedo di maternità e parentale ai fini del calcolo per la naspi.


Il congedo di maternità e il congedo parentale sono pienamente utili ai fini della naspi se sono intervenuti all’interno del rapporto di lavoro.

E quindi devono essere conteggiati ai fini della ricerca delle 13 settimane necessarie per il conseguimento del diritto all’indennità contro la disoccupazione (Naspi).

Per maggiori informazioni sulla proroga della NASPI potete cliccare qui.

Ai fini del perfezionamento del requisito delle 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione – si considerano utili i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria se all’inizio dell’astensione risulta già versata o dovuta contribuzione contro la disoccupazione.

I predetti contributi figurativi sono, pertanto, da considerarsi utili:

  • nella ipotesi in cui il periodo di astensione obbligatoria inizi in costanza di rapporto di lavoro
  • nella ipotesi in cui l’astensione obbligatoria inizi entro sessanta giorni dalla data di risoluzione del rapporto di lavoro.

Infine sono utili i periodi di congedo parentale purché regolarmente indennizzati e intervenuti in costanza di rapporto di lavoro.

Congedo di maternità e congedo parentale ai fini della Naspi

La precisazione è importante per le madri che hanno perso l’occupazione. In questo modoesse possono più agevolmente accedere all’indennità contro la disoccupazione dopo un evento di maternità.

Nelle due ipotesi appena menzionate, non si dovrà procedere alla neutralizzazione degli eventi ovvero “allungare” a ritroso la ricerca del periodo di osservazione con ovvi benefici per le dirette interessate.

Infatti questi eventi vengono trattati da un punto di vista previdenziale esattamente come se la lavoratrice avesse prestato normale attività lavorativa.

Al contrario non godono dell’agevolazione:

  • i periodi coperti da contribuzione figurativa per maternità obbligatoria
  • e i periodi di congedo parentale che risultino collocati al di fuori del rapporto di lavoro dipendente (cfr: Messaggio inps 710/2018).

Congedo Parentale per DAD: a questo link tutte le informazioni utili.

E’ utile ricordare che il principio di favore non si estende all’altra condizione richiesta per accedere alla Naspi.

Cioè la presenza di almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

I periodi di assenza dal lavoro per maternità obbligatoria  determinano un ampliamento – pari alla durata degli eventi medesimi – del periodo di dodici mesi all’interno del quale ricercare il requisito delle trenta giornate.

La condizione da rispettare è che all’inizio dell’astensione risulta già versata o dovuta contribuzione ed i periodi di congedo parentale risultino regolarmente indennizzati e intervenuti in costanza di rapporto di lavoro.

Infine ricordiamo che anche al personale scolastico spetta il congedo parentale: maggiori informazioni qui.

Se volete avere maggiori informazioni su quando comunicare una gravidanza a Scuola potete leggere qui il nostro approfondimento sull’argomento.

 


Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it)