L’ultima Sentenza in materia del TAR Campania fa emergere alcuni importanti profili di legittimità, e detta delle chiare regole da seguire.
Concorsi Pubblici e procedura di mobilità contestuale: il Tar della Campania, con la Sentenza n. 2818/2020, interviene su un rilevante principio di diritto in materia di esercizio della discrezionalità amministrativa sui concorsi pubblici.
Si è infatti espresso in particolare in tema di procedure di mobilità e concorsuali.
Il caso in esame
La controversia nasce a seguito di un ricorso per l’annullamento di un bando di concorso indetto da un Comune. La causa è la violazione della normativa sulla procedura di mobilità da indire preventivamente.
In particolare, il ricorrente, dipendente di altro ente municipale e interessato al trasferimento presso quel Comune mediante mobilità volontaria nello stesso profilo professionale bandito, ha censurato di inefficacia il procedimento di mobilità espletato oltre tre anni prima.
Ricorso Concorso Pubblico: in caso di irregolarità, come si impugna?
Concorsi Pubblici e procedura di mobilità contestuale: la decisione del TAR
Secondo i giudici in mancanza di una preclusione normativa di carattere generale o di una specifica clausola escludente contenuta nel bando (allo stato non adottato), nei termini delineati dalla difesa dell’ente locale, non può sostenersi a priori che il ricorrente non sia astrattamente abilitato a partecipare ad una eventuale, futura procedura di mobilità.
In estrema sintesi, pertanto, la PA, e dunque anche gli Enti Locali, prima di procedere a nuovi concorsi pubblici per posti vacanti devono attivare le procedure di mobilità contestuale da altre amministrazioni.
In conclusione il ricorso del dipendente in questo caso è accettato e la procedura concorsuale risulta illegittima.
A questo link il testo completo della Sentenza.
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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it