I Comuni italiani si trovano sempre più spesso in difficoltà nell’assumere personale, nonostante la disponibilità economica per farlo: mancano proprio i candidati per arginare questa carenza.
Molte amministrazioni locali pertanto non riescono a coprire i posti vacanti per la mancanza di candidati disponibili. Questa difficoltà è particolarmente evidente nei piccoli comuni e nelle aree più periferiche del paese, dove le opportunità di lavoro nella pubblica amministrazione risultano meno attrattive. La carenza di personale influisce negativamente sulla capacità di questi enti di fornire servizi essenziali ai cittadini e di portare avanti progetti di sviluppo.
La situazione di crisi allo stato attuale: carenze di personale e mancanza di candidati nei Comuni
Le amministrazioni locali, specialmente quelle di dimensioni minori, sono in sofferenza. Infatti, un terzo dei municipi italiani ha meno di cinque dipendenti a tempo pieno e indeterminato, e oltre 400 comuni non ne hanno nemmeno uno. Questo fenomeno è particolarmente accentuato nelle regioni montane e nelle aree interne, dove le difficoltà di reclutamento sono croniche.
Un aspetto che complica ulteriormente la situazione è l’alto numero di lavoratori part-time, soprattutto nel Sud Italia. Nelle regioni meridionali e nelle isole, la proporzione è ancora più alta: per ogni tre dipendenti full-time, uno è part-time.
Difficoltà maggiori nei piccoli Comuni
I piccoli comuni, specialmente quelli di montagna, soffrono di una carenza di personale ormai storica. In Piemonte, la regione con il maggior numero di piccoli comuni, il 60% (690) ha meno di 5 dipendenti. Situazioni simili si registrano in Lombardia, con 524 comuni (35%) e in Calabria con 175 comuni (43%). L’incidenza dei dipendenti part-time è particolarmente elevata al Sud: su 268 mila lavoratori comunali full time a tempo determinato a livello nazionale, 54.000 sono part-time, con un rapporto di uno su cinque. Al Sud e nelle Isole, per ogni 3 dipendenti full-time, uno è part-time, con 73 mila dipendenti full-time e 27 mila part-time.
Il caso emblematico del Friuli Venezia Giulia
Un caso emblematico di questa crisi è rappresentato dal Friuli Venezia Giulia. Nonostante la capacità economica di assumere 2500 nuovi lavoratori, le amministrazioni locali della regione non riescono a trovare candidati interessati. Questo dato, emerso da una verifica della direzione centrale autonomie locali e personale della Regione, sottolinea la gravità della situazione.
Le cause
Un sondaggio di SWG evidenzia come il lavoro nella pubblica amministrazione sia meno ambito tra i giovani rispetto agli ultracinquantenni. La situazione non è migliorata negli ultimi anni, con molti dipendenti che abbandonano i Comuni dopo aver vinto un concorso regionale. Nonostante i concorsi siano diventati più frequenti, partecipano principalmente persone già all’interno dell’amministrazione o degli enti locali, mentre sono rari i casi di candidati provenienti dal settore privato o da altre regioni.
Impatto sui progetti del PNRR
La scarsa attrattività del lavoro nella pubblica amministrazione ha ripercussioni anche sui progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I Comuni che non riusciranno a completare i progetti nei tempi previsti rischiano il commissariamento e sanzioni, aggravando ulteriormente la situazione.
La carenza di personale nei Comuni italiani è dunque una questione complessa e radicata, che richiede interventi mirati per rendere il lavoro nella pubblica amministrazione più attrattivo e accessibile. Solo così si potrà garantire un servizio efficiente e la realizzazione dei progetti cruciali per lo sviluppo del paese.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Semplificare le procedure di assunzione diretta con semplici colloqui per valutare le capacità dei candidati senza test psico attitudinali che non servono a nulla
Conosco la problematica, ho lavorato in due comuni per 24 anni di cui 17 come Responsabile del Servizio Finanziario. Posso dire che capisco bene la non appetibilità dei concorsi per le assunzioni nei comuni: negli anni molto è cambiato nella pubblica amministrazione, e molte incombenze amministrative sono state scaricate da Stato e Regioni sulle spalle dei Comuni, ad invarianza di spesa e di personale, per cui nei comuni si lavora molto, spesso oltre l’orario contrattuale ben sapendo che molte delle ore straordinarie lavorate non verranno remunerate a causa del contingentamento per legge della spesa. Poi, si lavora a stretto contatto… Leggi il resto »
Analisi semplicemente perfetta. Incluso il commento su Brunetta.
Concordo integralmente con quanto asserito dalla collega Bruna Cusinato.
assolutamente giusto!
Sono assolutamente d’accordo con l’analisi proposta; le stesse problematiche sono presenti nelle Università
Disamina impeccabile.
Stipendi ridicoli, responsabilità altissime, pressioni dagli organi politici, ambiente di lavoro con scarssisdime possibilità di valorizzazione e carriera. Questo, in particolare, nei Comuni, trattati da Stato e Regioni alla stregua di vassalli e non come Enti di pari dignità, buoni solo per scaricare competenze. Il tutto con il plauso di cittadini e professionisti, sempre pronti a dare addosso ai “fannulloni”.
assolutamente corretto!
Articolo Assurdo se si pensa che ci sono graduatorie con scadenza a due anni che si vedono perse e non assorbite per via di regolamenti comunali che obbliga l’amministrazione a prendere graduatorie più recenti facendo morire graduatorie di concorsi a mio avviso con candidati capaci .. sfumando l’occasione di sfruttare il numero di personale disponibile per gli enti che hanno esigenza ! Nella mia zona i comuni continuano a fare concorsi e sommano graduatorie ( meglio non chiedersi come mai tanti concorsi per la stessa qualifica all’interno di una provincia con comuni vicini…) è assurdo tale sistema.
fino a che continuano a pagare con un piatto di lenticchie e rinnovare i contratti quando se lo ricordano (e sempre l’80% di quelli statali)cosa pretendono? Chi lavora nello stato prende sempre poco a comunque 300-400 euro di più che in comune e spesso non hanno le pressioni di ci è sempre a contatto con il cittadino quindi molti per mobilità si spostano sotto lo stato