codice-comportamento-uso-socialLo scorso 14 luglio, come sappiamo, è entrato in vigore il nuovo codice di comportamento per i dipendenti pubblici: la stretta sull’uso dei social sembrerebbe meno rigida di quanto inizialmente previsto.


Il nuovo Codice adatta all’attuale contesto socio-lavorativo quello del 2013: l’approvazione di questo testo ha consentito di centrare con un mese di anticipo uno degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Sono molte le novità: in primo luogo il testo promuove il divieto di ogni forma di discriminazione legata alle “condizioni personali del dipendente”, dall’orientamento sessuale al genere, passando per disabilità e differenze etniche e religiose.

Inoltre si pone attenzione al testo all’espressa previsione della misurazione della performance dei dipendenti anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo.

Altro aspetto importante, i comportamenti dei dipendenti pubblici dovranno essere in linea con le logiche di contenimento dei costi, in particolare, sul consumo energetico e della sostenibilità ambientale.

Infine, si introduce un richiamo all’utilizzo responsabile degli strumenti informatici, attraverso un corretto utilizzo di tecnologia, mezzi d’informazione e social media.

Tuttavia su questo ultimo aspetto sono concesse alcune deroghe all’utilizzo personale, ma ad alcune condizioni.

Codice comportamento, deroghe “condizionate” sull’uso dei social

L’obiettivo della normativa appena aggiornata è quello di regolamentare l’utilizzo delle tecnologie informatiche, dei social media e dei dispositivi elettronici personali.

Il nuovo articolo 11-bis contiene una disposizione rilevante nel comma 4, il quale permette ai dipendenti di utilizzare gli strumenti informatici forniti dall’amministrazione per sbrigare questioni personali senza doversi allontanare dalla sede di lavoro. Tuttavia, tale attività personale deve essere limitata nel tempo e non deve arrecare danno alle attività istituzionali.

La formulazione della disposizione può generare delle incertezze riguardo al significato di “tempi ristretti“. Non è chiaro quanto breve debba essere il periodo di tempo in cui è permesso svolgere attività personali.

E a questo punto potrebbero entrare in gioco i vari codici di comportamento interni ad ogni ente: ricordiamo infatti che da un lato, esiste un codice di comportamento generale, nazionale, valido per tutte le amministrazioni pubbliche; dall’altro, un codice per ciascuna amministrazione, obbligatorio, che integra e specifica il predetto codice generale. Il legislatore attribuisce, poi, specifico rilievo disciplinare alla violazione dei doveri contenuti nel codice.

In questo modo, molto probabilmente, si assicurerebbe una regolamentazione uniforme e trasparente per tutti i dipendenti.

Per valutare però meglio l’impatto di questo nuovo disposto normativo occorrerà attendere la sua messa in atto ad ampio raggio.

Lo schema di decreto

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e della sua entrata in vigore qui è possibile consultare lo schema di decreto.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it