Buoni Pasto Pubblico Impiego 2019: il nuovo bando per la fornitura è stato pubblicato. Ciò nonostante esercenti e sindacati lamentano ancora problematiche non risolte sul tema.
Buoni Pasto Pubblico Impiego 2019: nuovo bando per la fornitura. I buoni pasto sono una delle modalità con cui il datore di lavoro può riconoscere servizi di ristoro ai propri dipendenti in sostituzione della mensa.
Dal punto di vista tecnico possono presentarsi sotto forma di libretto cartaceo in forma di tagliandi o di una tessera con microchip. Dal 2012 iniziano a diffondersi i buoni pasto elettronici che si basano sulla dematerializzazione del titolo cartaceo.
Per un maggiore approfondimento sui buoni pasto dei pubblici dipendenti potete consultare questo articolo.
Buoni Pasto Pubblico Impiego 2019: nuovo bando
È di questi giorni la pubblicazione del nuovo bando Consip ed. 9 per l’aggiudicazione dei buoni pasto ai pubblici dipendenti. Consip ha infatti da poco pubblicato un bando da 1,25 miliardi di euro per i buoni pasto dei dipendenti del pubblico impiego in una serie di regioni.
La gara per l’affidamento del servizio sostitutivo di mensa mediante Buoni pasto riguarda tutte le pubbliche amministrazioni,
La documentazione di gara potrà essere prelevata, esclusivamente, in formato elettronico.
Tutte le informazioni sul bando sono disponibili a questo link.
La reazione della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)
La gara sarà ancora aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più significativa e ciò sta scatenando l’offensiva di esercenti e sindacati.
Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, conferma le sue preoccupazioni sull’impostazione della gara.
Prendiamo atto che la componente economica sia stata ridotta nei criteri di aggiudicazione, ma il rischio è che, ancora una volta, i concorrenti siano obbligati a richiedere commissioni insostenibili per la rete degli esercizi convenzionati, per scaricare a valle gli sconti proposti in gara.
Ricordiamo come non sia passato neppure un anno dal fallimento, con ipotesi di reato. Che ha portato all’arresto di Gregorio Fogliani, Presidente e fondatore di Qui! Group. E alla crisi di migliaia di imprese che, pur avendo fornito correttamente il servizio, non hanno ancora visto riconosciuti i loro legittimi crediti, con rischi sulla tenuta economico-finanziaria di molti esercizi convenzionati.
La reazione del Sindacato USB Pubblico Impiego
L’unione sindacale di base pubblico impiego sostiene che l’onerosità della procedura dei buoni pasto sia ingiustificata e inutile, oltre al fatto che, si legge in una nota,
“il sistema legato alle convenzioni con società fornitrici del servizio, presenta periodicamente problematiche che impediscono ai lavoratori di godere di un diritto contrattualmente previsto.
Per non ricadere negli errori del passato auspichiamo che siano introdotte misure di controllo nei confronti delle società fornitrici di buoni pasto. Per evitare il ripetersi dei problemi di mancata spendibilità e di salvaguardia nei confronti dei lavoratori. Che lo scorso anno si sono visti mancare una parte del loro salario indiretto.
Appare però evidente che il sistema legato alla corresponsione dei buoni pasto tramite convenzioni con società fornitrici del servizio, oltre a presentare periodicamente problematiche che impediscono ai lavoratori di godere di un diritto contrattualmente previsto, manifesta a pieno l’inutilità e l’ingiustificata onerosità di tale procedura.”
La risposta di CONSIP
A queste dichiarazioni ha provveduto prontamente a rispondere CONSIP.
In merito alle odierne dichiarazioni diffuse da Fipe e Federdistribuzione relativamente alla gara “Buoni Pasto ed. 9”, indetta da Consip, si precisa quanto di seguito.
La gara è stata progettata nel pieno rispetto delle indicazioni normative previste nel Decreto correttivo del Codice appalti (D. Lgs. 56/2017), nonché a seguito del confronto con le associazioni di mercato.
Inoltre, contiene soluzioni che contemperano le esigenze di tutti gli attori del sistema – un servizio efficiente e di qualità per amministrazioni e dipendenti, aperto confronto competitivo tra le aziende partecipanti, tutela delle esigenze degli esercizi commerciali convenzionati – tra cui:
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peso componente tecnica dell’offerta ulteriormente incrementato (da 70 a 85 punti su 100)
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suddivisione in un ampio numero di lotti (n. 15), coerentemente con le indicazioni AGCM (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato) circa l’ampliamento della partecipazione
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rispetto del vincolo, introdotto con il Decreto correttivo del Codice appalti, che impone l’interdipendenza tra lo sconto offerto alle P.A. e la commissione applicata agli esercenti. Tuttavia, rispetto a tale obbligo, per evitare l’applicazione di commissioni più alte rispetto allo sconto, è stato previsto un punteggio premiante nel caso di equivalenza tra lo sconto e la commissione applicata
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misure a favore degli esercenti – offerta di servizi aggiuntivi non oggetto di valutazione e previsione di punteggi premianti per termini di pagamento e frequenza dei rimborsi più vantaggiosi per gli esercenti – e delle amministrazioni – elevata capillarità della rete di esercizi convenzionati a disposizione dei dipendenti pubblici per le tipologie di buoni pasto previsti in convenzione
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Introduzione nei requisiti di partecipazione e possesso in esecuzione contrattuale di un “indice di bilancio”, che misura il ricorso all’indebitamento finanziario da parte delle società emettitrici, al fine di prevenire eventuali difficoltà finanziarie e gestionali, tutelando al contempo la solvibilità verso gli esercenti.