Il baratto amministrativo: in un video commento a cura del Dottor Simone Chiarelli si fa il punto su evoluzione, norme, prassi e potenzialità di utilizzo.
Il baratto amministrativo, nel diritto italiano, è un contratto che viene stipulato tra una amministrazione pubblica e un cittadino.
Ad esempio il cittadino, per sanare la propria posizione debitoria svolge dei lavori utili come ridipingere i muri di un edificio comunale, curare i fiori in un giardino, verniciare una staccionata, ripulire le strade ed altro, sulla base di un elenco di progetti approvati.
Risulta introdotto con lo Sblocca Italia, la legge n.133 del settembre 2014 (articolo 24) concernente ‘Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio’.
La norma che introduce il baratto amministrativo per i Comuni prevede un regolamento da approvare con i relativi criteri di attuazione.
La misura in generale permette al cittadino di ammortizzare il costo di un tributo locale con dei ‘lavoretti’ volti alla riqualificazione del territorio.
Il baratto amministrativo permette così una sorta di scambio tra il Comune e il cittadino: il primo promette sconti o esenzioni sulle somme che il contribuente deve all’amministrazione al posto di alcuni interventi sul proprio territorio.
Il Comune così non deve procedere ad alcun esborso diretto di denaro a favore delle azioni di decoro pubblico ma dovrà calcolare una diminuzione relativa delle entrate fiscali.
Il baratto amministrativo: evoluzione, norme, prassi e potenzialità di utilizzo
Pertanto, per spiegare meglio in cosa consiste, il dottor Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un video commento.
Fonte: articolo della redazione, video di Simone Chiarelli