arretrati-rinnovo-contratto-dipendenti-statali-2021Il quadro complessivo si sta ormai definendo, anche se ancora non c’è ovviamente nessuna ufficialità: scopriamo però qual è la situazione attuale  degli Arretrati all’interno del Rinnovo Contratto dei Dipendenti Statali 2021.


In queste settimane si è discusso spesso dei nuovi aumenti stipendiali previsti dal rinnovo contrattuale per i dipendenti statali.

Come sappiamo al momento si lavora sul comparto delle Funzioni Centrali: esso, tuttavia, rappresenta perfettamente la mappa anche per tutti gli altri rinnovi in ogni comparto.

Il nuovo ordinamento professionale

All’interno del contratto, che copre l’arco di tempo 2019-2021, si parla di un nuovo ordinamento professionale, con cambiamento delle “progressioni economiche orizzontali“.

Questi avanzamenti dipenderanno:

  • per il 40% dalla valutazione individuali dei dipendenti effettuata dai dirigenti
  • per un altro 40% dall’esperienza maturata sul posto di lavoro
  • e per il restante 20% da altri fattori che saranno stabiliti mediante contrattazione integrativa.

A questo link potete leggere alcune anticipazioni in merito a tabelle stipendiali, progressioni di carriera ed economiche.

Ma qual’è invece la situazione per gli arretrati in busta paga destinati ai dipendenti statali?

Arretrati nel Rinnovo Contratto dei Dipendenti Statali 2021

Si deve ancora attendere la firma del contratto fra le due parti per passare all’erogazione dei nuovi salari nelle future buste paga dei dipendenti.

Tuttavia si può già dire qualcosa di più in merito a quanto concerne una questione estremamente annosa per i Dipendenti Pubblici, vale a dire quella degli arretrati stipendiali in busta paga.

Una prassi comune: una volta siglato l’accordo con i sindacati ed esaurita tutta la fase procedurale prevista per la firma definitiva del contratto, nelle buste paga dei dipendenti arriveranno anche gli arretrati.

In base al classico sistema «lineare» che guida i nuovi aumenti contrattuali (all’incirca del 4% a ogni rinnovo) anche gli arretrati seguono un’analoga progressione, e crescono man mano che si sale nella gerarchia degli uffici.

Il calcolo dell’una tantum lorda in arrivo per ogni dipendente è misurato in base ai fondi messi a disposizione per ogni anno dalle ultime manovre.

Cifre provvisorie stimate

Ma quali sarebbero le cifre stimate?

Secondo calcoli ancora non definitivi:

  • per il 2019 l’aumento calcolato sarebbe dell’1,3% che su un reddito medio di 34.250 euro lordi produce un aumento mensile di 34,25 euro (moltiplicato per 13 mensilità il rimborso 2019 dovrebbe essere pari a 445,25 euro);
  • poi, per il 2020 l’aumento degli stipendi dovrebbe attestarsi invece sul 2,01% che, su uno stipendio di 34.250 euro, produce un incremento annuo lordo nei cedolini di 688,35 euro.
  • infine per il 2021 ancora manca una cifra certa.

Si tratterà di tre anni pieni di arretrati che saranno erogati tutti insieme, ma attenzione, solo se la trattativa all’Aran si concluderà entro la fine del 2021 in modo che gli aumenti effettivi figurino nei cedolini a partire dal 2022, se non prima.

In tal modo, ai dipendenti pubblici dovranno essere corrisposti gli arretrati per il triennio di rinnovo contrattuale. E dunque, quanto dovuto per gli anni 2019, 2020 e 2021.

Ovviamente si tratta ancora di stime: nelle prossime settimane vi terremo informati su tutte le novità e su eventuali cambiamenti su tutto il fronte rinnovo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it