Il disegno di legge della Lega Nord sulla settima salvaguardia (ddl 3002) depositato ieri in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati include anche i “quindicenni”, cioè coloro che beneficiano delle deroghe di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503.
Si tratta di quei lavoratori e quelle lavoratrici in possesso di un’anzianità contributiva effettiva di almeno quindici anni al 31 dicembre 1992, di lavoratori autorizzati ai volontari prima del 1992, ovvero ai dipendenti che possono far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e che risultano occupati per almeno 10 anni, anche non consecutivi, per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare, come individuati nella circolare dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Circolare Inps 16/2013).
Dunque, si definiscono quindicenni quei lavoratori che possono continuare a conseguire la pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi in deroga alla disciplina vigente che, com’è noto, chiede almeno 20 anni di contribuzione accreditata.
Costoro, se il progetto di legge passerà, potranno mantenere le regole di pensionamento vigenti al 31 dicembre 2011 (cioè quelle ante fornero) a condizione però che al 31 dicembre 2014 non svolgano attività lavorativa riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Si tratta di una importante conquista sottolineano dal Gruppo Deroghe Legge Amato che a lungo si era battuto per ottenere l’inserimento nelle salvaguardie. «Si cerca di porre fine ad una discriminazione che costringe le lavoratrici dimissionarie dopo il 1992, pur avendo 15 anni di contributi, ad attendere sino a 66 anni e 7 mesi per la pensione di vecchiaia. Ora – se il disegno di legge andrà in porto – l’asticella per l’uscita potrebbe essere ridotta intorno a 60-61 anni come prevedeva la legge previgente.» sottolineano dal Comitato.