Una panoramica delle prossime scadenze stabilite dal Codice degli Appalti per l’implementazione completa del sistema di qualificazione e della digitalizzazione integrale delle procedure di affidamento.
Il 2024 si è aperto all’insegna dell’attuazione di due delle riforme più importanti introdotte dal D.Lgs. 36/2023. Da un lato, la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, che si realizza attraverso l’interoperabilità tra le piattaforme di approvvigionamento digitale certificate da AgID e le banche dati nazionali, con l’obiettivo di semplificare le procedure e renderle più trasparenti ed efficienti.
Dall’altro lato, prosegue ed entrerà a regime a luglio il sistema di qualificazione delle Stazioni Appaltanti. Tale sistema ha la finalità di attestare “secondo criteri di qualità, efficienza e professionalizzazione, e nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza” (Allegato II.4, art. 1, D.Lgs. 36/2023) la capacità delle Amministrazioni di gestire al meglio le risorse pubbliche nei processi d’acquisto, espletando per conto degli Enti privi dei requisiti stabiliti dal legislatore le gare d’appalto relative ai lavori di importo superiore a 500.000 euro e le gare relative ai beni e ai servizi di importo superiore a 140.000 euro.
Entrambe le riforme, strettamente interrelate, prevedono un processo di implementazione graduale: di seguito esamineremo le scadenze normative più importanti del 2024-2025 per il procurement pubblico, mostrando come adempiere agli obblighi informativi ANAC in tutte le fasi dell’appalto, esecuzione compresa, e soddisfare i requisiti di qualificazione attraverso la piattaforma certificata Acquisti Telematici.
1° luglio 2024: qualificazione e punteggi a regime
Stop alla qualificazione con riserva
Il 30 giugno 2024 è la data di scadenza della cosiddetta qualificazione con riserva, che ha permesso a determinate tipologie di Enti identificate dal Codice – unioni di comuni, province, città metropolitane, comuni capoluogo di provincia, regioni, SUA e CUC costituite dagli enti precedentemente elencati – di qualificarsi di diritto ai livelli più alti, L1 e SF1.
Dal 1° gennaio di quest’anno ANAC aveva inoltre esteso la possibilità di qualificarsi con riserva anche a enti al di fuori di questo elenco, in casi eccezionali, presentando apposita domanda via PEC.
Per mantenere la qualificazione, gli enti menzionati dovranno presentare per tempo la domanda di qualificazione, dimostrando di possedere i requisiti richiesti per la progettazione e l’affidamento dei contratti.
Nuovi punteggi di qualificazione
Dal 1° luglio 2024 non sarà più possibile godere dei punteggi ridotti del 20% per qualificare S.A. e CUC, ma entreranno a regime i punteggi pieni previsti dal Codice per tutti i livelli di qualificazione relativi alla progettazione e all’affidamento.
Ricordiamo che, oltre ai requisiti che prevedono un punteggio, per conseguire la qualificazione occorre soddisfare i tre requisiti obbligatori: iscrizione all’AUSA, presenza di un ufficio o di una struttura stabile dedicata alla progettazione e agli affidamenti, e utilizzo di una propria piattaforma per le gare telematiche.
1° ottobre 2024: fine utilizzo dell’interfaccia web PCP per gli affidamenti inferiori a 5.000 euro
Per quanto concerne la digitalizzazione delle procedure di affidamento, che non prevede soglie di importo, ANAC ha reso disponibile da gennaio l’interfaccia web della Piattaforma Contratti Pubblici – PCP per permettere alle S.A. ancora sprovviste di una propria piattaforma (PAD) di gestire gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5000 euro e di trasmetterli alla BDNCP.
L’applicativo resterà accessibile fino al 30 settembre 2024: dal 1° ottobre non sarà più possibile fare a meno delle piattaforme di e-procurement certificate.
1° gennaio 2025: Qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza per l’esecuzione
Dal 1° gennaio 2025 sarà obbligatorio intraprendere un percorso di qualificazione a sé stante per poter eseguire i contratti, con requisiti specifici, tra cui la comunicazione dei dati sui contratti pubblici, valutata per gli ultimi 5 anni.
Soltanto una piattaforma che copre tutte le fasi del ciclo d’appalto come Acquisti Telematici può assicurare la continuità presente e futura della qualificazione. Lo conferma il Dott. Giovanni Salutari, consulente senior e-Procurement DigitalPA:
“L’impiego di piattaforme certificate di e-procurement è un requisito obbligatorio per ottenere la qualificazione e per garantire la completa digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, ai sensi degli artt. 25 e 26 del Codice degli appalti. È fondamentale che le Amministrazioni vaglino attentamente i requisiti delle piattaforme di approvvigionamento digitale, verificando non solo la presenza nel registro ufficiale ANAC, ma anche la certificazione dei singoli componenti per tutte le fasi del contratto e di garantire aggiornamenti normativi tempestivi.
Il modulo “Gestione Esecuzione Contratto” della suite Acquisti Telematici consente a S.A. e CUC di avere pieno controllo sul ciclo esecutivo dei contratti, dalla stipula all’archiviazione, e gestire l’esecuzione di qualsiasi CIG, inclusi quelli acquisiti con altre piattaforme, anche nel caso di CIG richiesti sulla PCP o sul MePA, o di CIG “staccati” da una CUC e successivamente presi in carico dalla S.A. delegante per la fase esecutiva del contratto.”
Percorso webinar Digitalizzazione Appalti 2024: servizi digitali ANAC e adempimenti di comunicazione
Il nuovo ciclo di webinar promosso da DigitalPA propone una guida operativa all’attuazione della digitalizzazione degli appalti pubblici, progettata per fornire un aggiornamento professionale specialistico del personale addetto agli appalti delle Pubbliche Amministrazioni e delle Società partecipate.
Il percorso include:
- L’Orchestratore ANAC, come utilizzare lo schema di cronologia delle schede
- Trasparenza e obblighi di pubblicazione dei contratti pubblici
- FVOE, eDGUE, eForm: le nuove modalità di interoperabilità
Acquisti Telematici: la tua chiave per gestire gli appalti in piena conformità al Codice dei contratti pubblici
Rispettare la normativa degli appalti è un dovere per ogni Stazione Appaltante. Ma con il nuovo Codice la sfida si fa più complessa: riqualificarsi ogni 2 anni, gestire digitalmente la fase di esecuzione contratto a partire da gennaio 2025… Come si può avere la certezza di essere sempre al passo?
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Fonte: DigitalPA (www.digitalpa.it)