Uno degli interventi, previsti dal PNRR, prevede la digitalizzazione dei microfilm dei manoscritti. Vediamo di cosa si tratta.
Arricchire, espandere e organizzare il patrimonio culturale digitale nazionale: è questo l’obiettivo della prima gara per l’intervento di digitalizzazione dei microfilm dei manoscritti, pubblicata da Invitalia in qualità di Centrale di Committenza unica per i progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale previsti dal PNRR.
Lo scopo della procedura di gara, volta alla conclusione di un Accordo Quadro multilaterale con più fornitori, è affidare agli appaltatori selezionati i servizi di digitalizzazione dei microfilm di manoscritti del Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto (CNSM) conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, che è soggetto destinatario dell’intervento.
Il progetto avrà un valore complessivo di 9,2 milioni di euro e rappresenta uno degli interventi più significativi nell’ambito dei manoscritti, per rendere accessibile e fruibile a tutti il patrimonio delle biblioteche italiane per mezzo di riproduzioni digitali.
L’operazione prevede la digitalizzazione del fondo di microfilm di manoscritti più grande d’Italia, composto da oltre 107.000 singoli microfilm realizzati nella seconda metà del secolo scorso. I microfilm riproducono oltre 110.000 manoscritti, i cui originali sono conservati presso oltre 180 biblioteche distribuite su tutto il territorio nazionale, nonché presso 16 biblioteche straniere.
Complessivamente, il fondo dei microfilm del Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto è composto da circa 23 milioni di singoli fotogrammi che saranno convertiti in altrettante risorse digitali, per un totale di ben 46 milioni di pagine digitalizzate.
Digitalizzazione dei microfilm dei manoscritti: il progetto previsto dal PNRR
Il Piano nazionale di digitalizzazione, pubblicato dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library del MiC, rappresenta il contesto culturale, progettuale e tecnologico di riferimento dell’intervento. Il progetto di digitalizzazione dei microfilm permette di mettere in pratica tutte le indicazioni contenute nel Piano e nelle Linee guida per la digitalizzazione, che offrono strumenti e riferimenti concreti per operare la trasformazione digitale del settore culturale.
Tutti i microfilm saranno digitalizzati con strumentazione allo stato dell’arte, e i livelli minimi degli output digitali richiesti sono conformi agli standard internazionali, per garantire immagini ad alta risoluzione e metadati di qualità.
L’intervento rientra nell’ambito del supporto tecnico operativo reso disponibile dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero della cultura all’ Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library per la misura “Patrimonio culturale per la prossima generazione” della Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0” dedicata ai servizi di produzione per l’incremento delle risorse digitali culturali (M1C3 – Sub-investimento 1.1.5 “Digitalizzazione del patrimonio culturale”).
Inoltre, nell’ambito del sub-investimento 1.1.5 verranno pubblicate entro l’anno altre procedure di gara per la digitalizzazione di ulteriori settori del patrimonio culturale italiano: opere d’arte e reperti archeologici, giornali postunitari e documenti d’archivio, mappe e catasti storici, archivi fotografici delle Soprintendenze e dei musei, materiali sonori e audiovisivi. Verranno, inoltre, promosse procedure specifiche per la digitalizzazione 3D e per il recupero delle digitalizzazioni pregresse. Gli interventi contribuiranno al raggiungimento del target europeo di programma che prevede, entro la fine del 2025, 65 milioni di risorse digitali pubblicate e accessibili per mezzo della Digital Library.
La scadenza della procedura è fissata per il 20 settembre 2022.
Fonte: Linea Amica