mappatura-integrata-processi-redazione-piaoNella riflessione curata dal Dott. Riccardo Attimonelli alcuni appunti sparsi sulla redazione del PIAO, che ci guidano in direzione della nuova mappatura integrata dei processi.


Il nuovo ciclo di programmazione integrata, introdotto dall’art.6 del Decreto Legge n.80/2022, com’è noto, sta profondamente innovando l’azione amministrativa degli Enti coinvolti, con notevoli ripercussioni sulla metodologia operativa dei singoli Enti.

In questa sede si commenterà il percorso di cambiamento avviato con l’introduzione del PIAO, partendo dalla disamina di una specifica attività ricognitoria che le Amministrazioni interessate dovranno attuare, ossia la mappatura dei processi.

Mappatura integrata dei processi e redazione del PIAO

Va, da subito, ribadito che non si tratta di un adempimento di recente introduzione ma già rappresentava un’azione prodromica alla redazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. Oggi, invece, le disposizioni attuative del PIAO, tra cui il Decreto Ministeriale del 30 giugno 2022 c.d. “Decreto PIAO”, attribuiscono alla mappatura dei processi una funzione trainante anche per la predisposizione del Piano stesso e, in particolar modo, per la redazione della Sezione 2, denominata “VALORE PUBBLICO, PERFORMANCE E ANTICORRUZIONE”, oltre che per la stesura del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) e del Piano triennale dei fabbisogni del personale, oggi confluiti nel PIAO.

A ragion veduta, si potrebbe parlare di mappatura dei processi integrata. Proprio in tal senso si registra la posizione dell’ANAC che, lo scorso 25 giugno, ha pubblicato la bozza del Piano Nazionale Anticorruzione 2022, in cui viene elaborato un indirizzo generale imperniato sulla volontà di lavorare su “una mappatura dei processi integrata al fine di far confluire obiettivi di performance, misure di prevenzione della corruzione e programmazione delle risorse umane e finanziarie necessarie per la loro realizzazione[1].

I casi concreti individuati dall’ANAC

Questa indicazione viene meglio esplicitata, sempre dall’ANAC, con l’individuazione di due casi concreti. Il primo riguarda le amministrazioni che hanno già fatto una mappatura dei processi integrata, il secondo quelle che non vi hanno ancora provveduto. Ora, alla luce del nuovo ciclo di programmazione definito con il PIAO, l’ANAC ritiene che, nel primo caso, gli Enti dovranno integrare gli obiettivi e gli indicatori di performance con le misure di prevenzione della corruzione introducendo, “in forma di obiettivi di performance, tutte le attività svolte dall’Amministrazione per la predisposizione, l’implementazione e l’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione”;  nella seconda ipotesi, le Amministrazioni dovranno avviare una pianificazione integrata tra “gli obiettivi di performance con le misure di prevenzione della corruzione[2].

Seppur condivisibile, l’auspicio dell’ANAC è fortemente condizionato dal legame già esistente tra Performance e PTPCT, oltre che da una best practice consolidata presso le PP.AA. in cui le azioni di “trasparenza” e “anticorruzione” diventano obiettivi trasversali di performance.

Ad ogni buon conto, è possibile intravedere nelle indicazioni dell’Autorità Nazionale per l’Anticorruzione un “timido” segnale di inversione di rotta (a questo punto non solo metodologica) a favore della mappatura dei processi (integrata) e tendente ad un fattivo coordinamento con gli altri contenuti rinvenienti nella “Sezione 3 ORGANIZZAZIONE E CAPITALE UMANO”, dove dovrebbero essere collocati, in osservanza del “Regolamento recante individuazione degli adempimenti relativi ai Piani assorbiti dal Piano integrato di attività e organizzazione[3], due importanti documenti programmatori:

Ai suddetti, si aggiungono altri documenti che necessitano della mappatura dei processi per la loro redazione. Tra questi il più importante è l’elenco delle procedure da semplificare e reingegnerizzare [4], che va stilato “secondo le misure previste dall’Agenda Semplificazione e, per gli enti interessati dall’Agenda Digitale, secondo gli obiettivi di digitalizzazione ivi previsti” e inserito nella Sezione 2.1 “Valore Pubblico” del Piano integrato di attività e organizzazione.

Conclusioni

Alla luce di questi primi elementi, è possibile affermare che il PIAO ha rivalutato la funzionalità della mappatura dei processi, diventando la stessa il punto di partenza per il nuovo ciclo di programmazione previsto dall’art. 6 del D.L. n.80/2021. La speranza è che tutto ciò non vanifichi gli intenti semplificatori del Legislatore, anche se i segnali non fanno sperare in un futuro roseo per gli “operatori”.

 

Note

[1] Sul punto si consiglia la lettura delle pagine 27 e seguenti dello Schema di PNA 2022, scaricabile cliccando il seguente link https://www.anticorruzione.it/-/piano-nazionale-anticorruzione-2022-2024-schema-in-consultazione;

[2] Ibidem;

[3] Approvato con Decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 24 giugno 2022;

[4] Introdotto dall’art. 3 del Decreto Ministeriale del 30 giugno 2022.

 

 


Fonte: articolo del Dott. Riccardo Attimonelli