intelligenza artificiale dipendenti pubbliciSecondo un recente report, la maggior parte dei dipendenti pubblici approva l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella PA.


Il connubio tra intelligenza artificiale e Pubblica Amministrazione si fa sempre più stretto: l’AI potrà migliorare molti aspetti dei servizi digitali della PA, con la creazione di applicazioni innovative in minor tempo e l’ottimizzazione dei processi decisionali.

Un esempio importante è quello che riscontriamo presso l’Inps, il primo ente della pubblica amministrazione ad aver introdotto gli algoritmi di machine learning nei processi operativi.

Nel 2024, aumenteranno i servizi digitali nella Pubblica Amministrazione con l’Intelligenza Artificiale. Ma cosa ne pensano i dipendenti pubblici?

Vediamolo insieme.

Dipendenti pubblici e Intelligenza Artificiale: tutti i dati del report

È stata presentata “Intelligenza artificiale e Pa: l’opinione dei dipendenti pubblici” la ricerca di Microsoft-Fpa, che ha coinvolto un campione di 1600 dipendenti pubblici italiani.
Dai dati, ben il 77% ha detto che l’Intelligenza Artificiale è utile nel campo della Pubblica Amministrazione.

Sempre secondo l’indagine, per il 60% dei dipendenti pubblici l’AI può aumentare la produttività, per il 59% può migliorare la qualità del lavoro e per il 50% può sviluppare la creatività e accrescere le competenze.

L’85% ha già utilizzato qualche strumento legato all’AI, come chatbot e assistenti virtuali (68%) o app per scrivere testi o fare traduzioni (51%).
Secondo la maggior parte dei dipendenti pubblici (74%), le applicazioni di intelligenza artificiale più utili per la PA sono quelle legate all’automatizzazione di procedure e compiti produttivi.

Ma sono importanti anche le applicazioni che permettono di personalizzare ed efficientare i servizi agli utenti (47%) e quelle di assistenza virtuale per fornire aiuto agli utenti (42%).

Una delle difficoltà principali dell’introduzione dell’AI nella Pubblica Amministrazione è a livello organizzativo, perché, secondo gli intervistati (47%), la dirigenza non è ancora preparata a nuovi modelli di gestione del lavoro e del personale.

Altre criticità etiche sono legate alla possibilità che le distorsioni possano favorire stereotipi e discriminazioni (39%), minacce alla privacy (35%), riduzione dell’empatia e delle relazioni coi cittadini (35%) ed errori per la limitata accuratezza delle procedure (34%).

Per quanto riguarda il ruolo professionale, le preoccupazioni sulle conseguenze dell’Intelligenza Artificiale sono limitate.

Il 18% dei dipendenti pubblici è preoccupato di perdere relazionalità ed empatia, il 15% pensa di non avere le competenze adeguate per gestire il nuovo compito e il 10% pensa che l’Intelligenza Artificiale svilisca la propria mansione lavorativa.

Solo l’8% degli intervistati teme di perdere il lavoro.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it