Arriva ‘Power shift Italia’, la ‘gamba italiana’ della campagna internazionale Global Power Shift attiva in numerose nazioni. Obiettivo dell’iniziativa mettere in rete associazioni, enti di ricerca e società civile per “creare un gruppo di pressione comune che metta in campo azioni concrete condivise in vista dei prossimi negoziati internazionali sul clima”. Tra questi, il Climate Summit, promosso dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon e in programma a settembre a New Yok, ma soprattutto la Conferenza degli stati parte della convenzione quadro sul cambio climatico (Cop 20) che si terrà invece a Lima (Perù) dal’1 al 12 dicembre. 

Ai lavori di Power shift Italia hanno partecipato associazioni ambientaliste nazionali e internazionali (Legambiente, Wwf, Energia felice e Cipra), ricercatori (Enea e Cnr), medici (International society doctors for the environment), gruppi di solidarietà internazionale (Jangada) e giovanili (Younicef, Gruppo osservatorio sostenibile, Viracao, Agenzia di stampa giovanile e CliMates), organizzazioni internazionali o non governative (Climate reality project, 350.org e Oxfam Italia), comitati locali (Spezia polis) ed enti pubblici (Osservatorio Trentino sul clima). Hanno poi dato la loro adesione anche QualEnergia-Kyoto Club e Vita makers, mentre Alleanza per il clima, Connect4Climate, Re:common, Coldiretti e FairWatch hanno fatto sapere di seguire con interesse l’iniziativa. 

A spingere le associazioni ad un’azione comune per un’azione globale necessaria e non più rinviabile, il fallimento delle Cop di Copenhagen (dicembre 2009) e Varsavia (novembre 2013), ma soprattutto il drammatico ultimatum lanciato a metà aprile dal rapporto finale del Terzo Gruppo di Lavoro della Commissione Intergovernativa sul Cambiamento Climatico (Ipcc). 

Per Veronica Caciagli, presidente di Italian climate network, promotore del Power Shift Italia, “è possibile alimentare il mondo con le energie rinnovabili, ma dobbiamo farlo adesso“, allo stesso tempo svolgendo “un’attività di pressione politica sui governi, per raggiungere un ambizioso accordo globale sul clima nella prossima conferenza a Parigi nel 2015”. 

La due giorni di incontri organizzata da Power Shift Italia (il 13 e 14 giugno a Rovereto, Trento, all’interno dell’incubatore di imprese della green economy Progetto Manifattura) è “soltanto l’inizio della progettazione partecipata” che il gruppo di lavoro metterà in campo nei prossimi mesi. Si parte da un “Manifesto condiviso” da sottoporre a politici, opinion leader e altre organizzazioni, ma on mancheranno specifiche azioni di formazione, divulgativa e scientifica, nelle scuole e nelle università italiane. 

Unica grande assente a Power Shift Italia, Greenpeace. “Eravamo impegnatissimi nell’avviare il tour della ‘Rainbow Warrior’ nel Mediterraneo- spiega Andrea Boraschi, responsabile campagne dell’associazione ambientalista- ciò non esclude una nostra futura adesione, vista la nostra presenza a Istanbul, per il primo Power Shift Meeting”.

 

FONTE: DIRE (www.dire.it)

 

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