Dopo la sottoscrizione del Patto di Amsterdam avvenuta lo scorso 30 maggio, con cui è stata lanciata definitivamente l’Agenda Urbana Europea, l’Europa sotto shock dopo il referendum britannico è chiamata ad un nuovo appuntamento il prossimo 7 luglio a Bratislava. L’Agenda Urbana Europea può rappresentare lo strumento attraverso il quale cambiare rotta e ripartire con nuovi obiettivi e nuovi strumenti. Com’è noto, l’obiettivo dell’Agenda Urbana è sviluppare ed attuare, nel quadro di dodici partenariati tematici e nell’arco di un triennio, piani d’azione integrati sulle principali problematiche urbane. Le partnership porteranno avanti azioni volte al miglioramento dei regolamenti, degli strumenti finanziari, dello scambio di conoscenze nella dimensione urbana delle politiche pubbliche.
Sono già stati avviati quattro partenariati pilota in materia di qualità dell’aria; housing; povertà urbana; integrazione di migranti e rifugiati. Altri partenariati saranno avviati sui seguenti temi: lavoro e competenze nell’economia locale; uso sostenibile del territorio; economia circolare, adattamento ai cambiamenti climatici; transizione energetica; mobilità urbana; transizione digitale; appalti pubblici. L’Anci presidia l’iniziativa fin dai lavori preparatori e cercherà di promuovere la partecipazione delle città italiane affinché sia garantito un contributo qualificato alla costruzione di nuove politiche, che debbono essere il più aderenti possibili alle esigenze dei nostri territori.