Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato – affidando il coordinamento del testo definitivo al Sottosegretario alla Pcm, in conformità a quanto deliberato dal Cdm – un decreto legislativo recante la revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Il Dlgs in materia di revisione e semplificazione delle norme su lotta alla corruzione, pubblicità e trasparenza è importante per molte ragioni è il primo degli undici decreti attuativi della riforma della Pa (legge su semplificazione e Pa n. 124/2015) ad essere approvato. In secondo luogo, allinea l’Italia ai circa 100 paesi nel mondo (occidentali ma non solo) sul fronte della trasparenza della Pa. Il Foia dovrebbe consentire infatti un accesso semplificato ai dati delle pubbliche amministrazioni da parte dei cittadini, superando molti aspetti critici emersi negli ultimi mesi e messi in evidenza dal Consiglio di Stato ma anche da parlamentari di tutti gli schieramenti, esperti, giuristi, associazioni di innovatori e società civile.
Sintetizzando i contenuti del decreto sulla PA, esso prevede che ogni cittadino abbia la possibilità di accedere senza alcuna motivazione ai dati in possesso della Pubblica Amministrazione e che, contestualmente, non abbia la possibilità di ricevere rifiuto alla rispettiva richiesta di informazioni se non motivato. Circa la possibilità di accesso, essa attiene a tutte le informazioni, comprese quelle che hanno a che fare con l’affidamento di gare ed appalti.
Come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi nello specifico:
- si aprono le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono;
- si rende strutturale il sito “Soldi pubblici” (http://soldipubblici.gov.it);
- si introduce una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici equivalente a quella che nel sistema anglosassone, il Freedom of Information Act (FOIA), che consente ai cittadini di richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l’obbligo di pubblicare.
Il Freedom information act (Foia) consentirà un libero e più agevole accesso per i cittadini ai dati delle pubbliche amministrazioni. Il decreto che arriva sul tavolo dei ministri, fanno sapere fonti vicine al provvedimento, recepisce le indicazioni delle Commissioni di Camera e Senato, sul silenzio diniego e sull’assenza dei costi a carico dei cittadini per l’invio in forma digitale dei documenti. Dovrebbero anche essere state chiarite le eccezioni sollevate dal garante della privacy sul possibile contrasto con il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
In tema di accesso civico è stato eliminato l’obbligo di identificare chiaramente dati o documenti richiesti, è stata esplicitata la prevista gratuità del rilascio di dati e documenti, è stato stabilito che l’accoglimento o il rifiuto dell’accesso dovranno avvenire con un provvedimento espresso e motivato, è stato previsto che l’accesso è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici o privati indicati.