Le tasche degli italiani sono sempre più vuote e non è una frase fatta. Soprattutto dal 16 di giugno in molti hanno alleggerito il proprio portafogli per il pagamento di IMU e Tasi. Un vero salasso per alcuni e che ha messo in crisi molti altri. Si tratta ovviamente solo dell’acconto di queste due odiatissime tasse, acconto che dovrà essere conguagliato durante il corso dell’anno. Ma come fanno i cittadini in una situazione precaria come quella che stiamo vivendo a trovare le risorse per andare avanti? Siamo tra i Paesi, se non il Paese, più tassato d’Europa a fronte però di stipendi che ormai sono superiori solo a quelli della Grecia e dei Paesi dell’est.
Il problema però è che nei luoghi appena citati lo stile di vita è molto meno caro che in Italia, con una tassazione decisamente più bassa ed ecco che ci troviamo davanti al paradosso che, a conti fatti, si vive meglio all’est, proprio in quei Paesi da cui proveniva la maggior parte delle persone delle prime ondate di profughi di oltre 15 anni fa. Ma l’italiano non sempre ha la possibilità di lasciare tutto e scappare all’estero, come per esempio le persone avanti con gli anni. Ci si rassegna quindi a centellinare stipendio e pensioni che, oggi come oggi, vanno via esclusivamente nel pagamento delle tasse e una piccola percentuale in generi alimentari.
Sono tanti però quelli che non riescono nemmeno a trovare l’indispensabile e riescono ad andare avanti cercando prestiti senza garanzie, quando possibile, in attesa che la propria condizione possa, anche se di poco, migliorare. A soffrire maggiormente sono proprio gli anziani, quei pensionati che per tutta una vita hanno lavorato e sono, con grandissimi sacrifici, riusciti ad acquistare una seconda casa, un terreno, un qualcosa da lasciare un domani ai propri figli o nipoti, e che come “premio” alla loro costanza, si ritrovano con diverse tassazioni in grado di metterli in ginocchio.
Chi non ha più la giovinezza e la forza per andare avanti si vede aggravato di simili incombenze e soprattutto vede, mese dopo mese, sfumare via una pensione già ridotta all’osso e senza possibilità di trovare una soluzione che consenta la fine di un’esistenza un po’ più dignitosa.