Per il presidente di Confcommercio c’è una parte d’Italia, tra cui le pmi, che “non ha ancora toccato con mano la ripresa”. Il Governo “deve finalmente tagliare con più coraggio e determinazione la spesa pubblica improduttiva liberando così le risorse necessarie per una riduzione generalizzata delle aliquote Irpef”.
“Dal rapporto emergono due Italie: una che riparte, quella degli ottimisti, delle famiglie che tornano a spendere in particolare in beni durevoli, come auto, mobili, elettrodomestici. L’altra Italia è quella delle famiglie e delle piccole imprese che non hanno ancora toccato con mano la ripresa e che soprattutto nel Mezzogiorno non riescono a coprire tutte le spese con il proprio reddito né a effettuare nuovi investimenti”.
Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato i risultati della ricerca aggiungendo che è per questo che “il Governo deve finalmente tagliare con più coraggio e determinazione la spesa pubblica improduttiva liberando così le risorse necessarie per una riduzione generalizzata delle aliquote Irpef. Perché fino a quando non perderemo il triste primato di una pressione fiscale tra le più alte al mondo, non ci sarà vera crescita”.
Sangalli ha concluso evidenziando che “nel 2016 il Pil potrebbe anche avvicinarsi al 2% ma a due condizioni precise: che il Governo riduca con maggiore intensità le tasse su imprese e famiglie e che la Legge di Stabilità esplichi in pieno i suoi effetti espansivi”.