La legge di bilancio e il decreto fiscale dovrebbero infatti essere varati tra lunedì e martedì prossimi. Uno dei nodi più spinosi è lo stop ai super-ticket sanitari da 10 euro per ricetta.
Abolire il superticket sulle prestazioni specialistiche a costo zero per lo Stato, rimodulando il sistema delle detrazioni Irpef sulle spese sanitarie. Sta prendendo corpo un’abolizione graduale e selettiva. Si partirebbe con l’esenzione per i redditi più bassi e precise tipologie di utenti (ad esempio per fasce d’età o per singole patologie) per giungere, a tappe, a una soppressione a più vasto raggio in quattro anni.
Torna dunque attuale una questione mai risolta, nonostante il Patto per la Salute 2014-2016 avesse previsto un riordino del sistema di compartecipazione alla spesa. Il vero problema è rappresentato dalle risorse necessarie per eliminare il superticket, cifra impossibile da determinare con precisione, con stime che variano tra i 500 e i 1.000 milioni.
Nella legge di bilancio potrebbe esserci una riduzione di almeno il 10%, da modulare, però, in modo articolato, o eliminando il superticket su alcune tipologie di prestazione oppure intervenendo sulle caratteristiche dei pazienti (ad esempio età, patologia, o fascia di reddito).
Per superticket si intende il balzello introdotto nel 2011 che prevede il pagamento di 10 euro di ticket su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica. Ogni regione può decidere se e come applicarlo: alcune hanno deciso di modularlo in base al reddito o al tipo di servizio, mentre altre, come la Valle d’Aosta hanno preferito non adottarlo affatto.
Il superticket non si paga in Sardegna, Valle d’Aosta, nella provincia di Trento e Bolzano e in Basilicata. Viene invece applicato il superticket di 10 euro per ogni ricetta medica che abbia un valore superiore ai 10 euro nel Lazio, nel Friuli Venezia Giulia, in Liguria, Marche, Molise, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria. In Campania, Piemonte e Lombardia il superticket viene applicato in maniera progressiva all’aumentare del valore della ricetta mentre viene modulato in base al reddito in Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Toscana.