Con la Legge di Stabilità arrivano risorse in più per gli statali, troppo poche secondo i sindacati.
Ammontano a 300 milioni di euro le risorse destinate al rinnovo del contratto dei lavoratori statali previste dalla Legge di Stabilità 2016, fondi ritenuti insufficienti dalle sigle sindacali che sottolineano come, per ciascun dipendente pubblico, si tratterebbe di ricevere in busta paga soltanto 8 o al massimo 10 euro lordi in più al mese.
A commentare questa ipotesi è Michele Gentile, responsabile settore pubblico della Cgil, il quale sottolinea come nel corso dei sei anni di blocco dei contratti i 3,2 milioni di statali abbiano dovuto rinunciare a circa 300 euro al mese pro capite.
Secondo Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, questa cifra – se confermata – determinerebbe un aumento di «meno di 10 euro lordi, neanche una pizza.»
Prima di dare il via al confronto in tema di contrattazione, tuttavia, si dovrà discutere sulla riduzione dei comparti (con il passaggio da undici a quattro) secondo quanto previsto dalla Legge Brunetta del 2009.
E per di più questi soldi rischiano di dover arrivare da tagli allo stesso comparto pubblico. Significa che alla fine i soldi per gli stipendi degli statali a carico del bilancio pubblico non dovranno aumentare. Questo risultato sarà ottenuto attraverso nuovi blocchi del turn over per i dirigenti e, probabilmente, in parte anche per tutti i dipendenti pubblici. E poi dalla cancellazione di posti con il taglio delle piante organiche nonché la riduzione dei premi e dei salari di produttività.