sud 2La Commissione Bilancio ha approvato l’emendamento governativo che introduce un credito d’imposta quadriennale per le imprese che investono al sud. Il credito sarà per fasce: stanziati 600 milioni l’anno fino al 2019, in parte attraverso il Fondo di sviluppo e coesione.

 

Ok della Commissione Bilancio della Camera alle misure per il mezzogiorno. La Commissione presieduta da Francesco Boccia ha approvato ieri l’emendamento del Governo 7.39 (si veda allegato) che introduce un credito d’imposta quadriennale per gli investimenti fatti dalle imprese nel meridione. In particolare le piccole imprese potranno godere di un credito d’imposta del 20%con un tetto massimo di 1,5 milioni di euro, le medie imprese il 15% di credito d’imposta con un tetto di 5 milioni di euro e le grandi imprese un credito d’imposta del 10% con una soglia massima di 15 milioni di euro. La misura avrà durata quadriennale: dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019.

 

Le spese agevolabili. Il beneficio dovrà essere finalizzato all’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle regioni meridionali. In particolare nel perimetro degli investimenti agevolabili rientrano le spese facenti parte di un progetto di investimento iniziale, relativi all’acquisto, anche mediante leasing, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio con esclusione, secondo quanto si legge nella relazione illustrativa, dei beni immobili e dei mezzi di trasporto a motore.

 

Destinatari della misura sono tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica assunta, con esclusione delle imprese in difficoltà finanziaria, delle imprese che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo. La Commissione ha apportato una modifica al testo governativo indicando che anche le imprese agricole potranno accedere al regime fiscale di vantaggio. Per poter fruire dell’agevolazione le imprese dovranno produrre una apposita istanza all’Agenzia delle Entrate i cui termini di presentazione e il contenuto dell’istanza dovranno essere stabilite con provvedimento del direttore dell’Agenzia medesima, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di stabilita’.

 

Decontribuzione rafforzata. Accanto a questa misura passa anche un emendamento che introduce uno stretto monitoraggio delle risorse ancora disponibili del Piano di azione e coesione 2007-2013 per consentire la proroga al 2017, con eventuale rafforzamento, degli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato nelle regioni del Mezzogiorno. Entro fine gennaio le Regioni dovranno fornire i dati sui residui dei fondi Pac e la ricognizione andrà terminata entro marzo. Per utilizzare le risorse eventualmente disponibili servirà però il via libera europeo.

 

Turn-over. Montecitorio ha dato il disco verde anche ad un emendamento che prevede, per i Comuni istituiti a partire dal 2011 «a seguito di fusione» nonché le unioni di Comuni, la possibilità di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato «nel limite del 100% della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente». Si tratta dunque dello sblocco del turn-over, che consente di fare nuove assunzioni per sostituire chi va in pensione. Approvata anche l’istituzione di un fondo di 10 milioni di euro per assicurare continuità aziendale alle imprese sequestrate o confiscate alle organizzazioni criminali. La misura vale per il triennio 2016-2018.