La legge di Stabilità equipara i professionisti, le partite Iva e i freelance alle Pmi per l’accesso a tutti i Fondi europei 2014-2020. La parola passa ora alle Regioni, che devono aprire i bandi ai nuovi beneficiari.
Professionisti, ma anche il popolo delle partite Iva e i freelance. Con o senza albo. Una platea ad ampio raggio che vale il 12,5% del Pil e che dal 2016, in virtù della legge di Stabilità, potrà attingere ai fondi Ue della programmazione 204-2020, con pari dignità rispetto alle Pmi.
La novità, introdotta dopo un percorso a ostacoli durante l’iter parlamentare del disegno di legge, accoglie la raccomandazione della Commissione Ue del 2013, che chiedeva al nostro Paese di allinearsi ai partner europei ed estende su base nazionale l’esperienza di alcune regioni che hanno fatto da battistrada. «Lamisura-spiega il sottosegretario allo sviluppo economico Simona Vicari – è il risultato del Tavolo delle libere professsioni istituito dal nostro ministero con i rappresentanti delle varie categorie. Complessivamente negli ultimi tre anni sono stati destinati dalle regioni ai liberi professionisti circa 260 milioni di euro attraverso il Fondo sociale europeo.
II nostro obiettivo era estendere la novità. L’iscrizione al Registro delle imprese non è più un requisito indispensabile quest i strumenti anche al Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale che fmanzia il digitale, l’innovazione e la ricerca, che potrà rappresentare un volàno per le professioni rese vulnerabili dalla crisi e renderle più competitive a livello europeo ».
Tra i pionieri della misura ci sono Toscana e Puglia. I professionisti toscani – fanno sapere dalla regione – già dalla programmazione 2007-2013 accedono al bando destinato ai tirocini destinati ai praticanti. Con la programmazione 2014-2020 le opportunità aumentano: vengono finanziati il coworking e gli incentivi per l’occupazione, mentre sono allo studio interventi a sostegno della formazione continua rivolti sia ai professionisti, sia agli imprenditori. I rappresentanti dei liberi professionisti siedono inoltre nei comitati di sorveglianza dei fondi Fse e Fe-sr della regione.
La Puglia ha finora messo a punto due incentivi per agevolare i professionisti nell’ambito della programmazione 204-2020: i Nidi (nuove iniziative di impresa) e il micro-prestito. Complessivamente le due misure hanno consentito di concedere finanziamenti per 6,2 milioni. I fondi per le nuove iniziative di impresa si rivolgono ai professionisti in forma associata o società e ne hanno già beneficiato 77 soggetti per 3,9 milioni. Le risorse per il micro-prestito sono destinate ai professionisti sia in forma singola o in società e finora hanno finanziato 121 attività per un totale di 2,29 milioni.
Il 4 dicembre la Lombardia ha pubblicato l’avviso di bando per lo sviluppo di prodotti e servizi integrati per la valorizzazione degli attrattori turistico-culturali e naturali della regione. Il bando prevede tra i beneficiari i professionisti che svolgono un’attività in forma associata o in società multidisciplinari. Il Piemonte non ha finora aperto i propri bandi ai professionisti ma «nell’ambito del Fse – fanno sapere – si sta ragionando se includerli tra i beneficiari delle risorse per la creazione di impresa e per l’autoimpiego». Il Friuli Venezia Giulia si riserva di verificare con l’Agenzia per la coesione e la Commissione Ue le modalità per dare appl icazione alla normativa nazionale.
Che cosa cambia. Rispetto alle singole iniziative regionali la legge di Stabilità contiene alcune novità. «In primo luogo – spiega Vicari – per i professionisti che intenderanno accedere ai fondi Ue non esisterà più l’obbligo di iscrizione Le opportunità LA DOTE 2014-2020 Risorse disponibili per il Fse (Fondo sociale europeo) e il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) secondo l’Accordo di partenariato approvato da Bruxelles 2,3 miliardi 260 milioni al Registro delle imprese, con un conseguente alleggerimento burocratico». In secondo luogo il tesoretto potenzialmente a disposizione della nuova platea allargata riguarda il Fse,maanche il Fesrattraverso i programmi regionali (Por) o quelli nazionali (Pon). Sul piatto ci sono 31,1 miliardi di risorse Ue a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento nazionale di circa 20 miliardi che d’ora in poi potranno essere destinati a professionisti e Pmi. A questo si aggiungono le risore gestite direttamente da Bruxelles, come quelle di Horizon 2020, il Programma quadro per la ricerca e l’innovazione, che ha una dotazione di 8o miliardi per tutti i 28 paesi Ue e Cosme, il programmaper l’accesso al credito tradizionalemnte riservato alle Pmi. Percorso virtuoso 31,1 Dotazione del programma Cosme per tutti i 28 Paesi europei
Ammontare delle risorse del Fondo Sociale Europeo già erogate da alcune regioni. «Per poter cogliere queste opportunità – conclude Vicari – professionisti, partite Iva e free lance dovranno attrezzarsi, fare gioco di squadra ed essere pronti a innovarsi. Fare, insomma, un salto culturale, un po’ come è successo perle imprese con i distretti e le reti di impresa. Per contribuire a questo processo virtuoso nel 2016 il nostro ministero pubblicherà un bando per favorire le aggregazioni tra professionisti». Nei prossimi mesi inizierà dunque un periodo di preparazione per applicare le nuove misure sul territorio. «Entro febbraio – conclude Vicari – aggiorneremo il Protocollo di intesa sul rafforzamento della competitività dei professionisti siglato nel tavolo con le libere professioni per esortare le regioni a mettersi in regola».