Il Governo e la Banca d’ Italia in poco meno di 48 ore hanno varato un piano di salvataggio delle quattro banche in crisi del Centro Italia del valore complessivo di 3,6 miliardi. L’ operazione di salvataggio, senza oneri per lo Stato, prevede la creazione di quattro banche-ponte, Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara che prenderanno le attivita’ ‘ buone’ delle vecchie banche e saranno gestite sotto l’ ombrello dell’ Autorita’ di Risoluzione istituita all’interno della Banca d’Italia.
Viene poi creata un’ unica bad bank per i quattro istituti nella quale verranno raccolti tutti i prestiti in sofferenza per un valore residuo di 1,5 miliardi dopo una svalutazione draconiana da 7 miliardi. Il blitz del week-end, sancito da un decreto varato dal Governo domenica e in vigore da oggi, permette di realizzare la complessa operazione entro la fine dell’ anno ed evitare quindi di dover attuare la nuova e piu’ onerosa procedura del bail-in che entra in vigore dal prossimo primo gennaio. Le perdite dei quattro istituti, tutti in amministrazione
straordinaria fino a venerdi’ scorso, vengono assorbite innanzitutto con l’ azzeramento del capitale degli attuali soci e con la svalutazione delle obbligazioni subordinate.
Per ripianare le perdite interviene inoltre il nuovo Fondo di Risoluzione, finanziato da tutte le banche spa e popolari, con 1,7 miliardi destinati a coprire le perdite cui si aggiungono 1,8 miliardi per ricapitalizzare le nuove banche-ponte (destinate ad essere vendute non appena il mercato lo consentira’) e altri 140 milioni per il capitale della bad-bank che restera’ in vita solo il tempo necessario per vendere le sofferenze o per cederle a operatori specializzati.
Il Fondo di Risoluzione inizia ad operare con una linea di credito fornita da Intesa Sanpaolo, UniCredit e Ubi. Le quattro banche-ponte verranno gestite da amministratori nominati dall’ Autorita’ di Risoluzione i quattro consigli saranno tutti presieduti – indica la Banca d’Italia – dal banchiere Roberto Nicastro, fino a due mesi fa direttore generale di UniCredit.
Il capitale delle quattro nuove entita’ le cui attivita’ sono quelle diverse dai crediti in sofferenza, e’ stato ricostituito per ciascuna in misura pari a circa il 9% dell’ attivo ponderato per il rischio. La Nuova Banca Marche ha un capitale di 1 miliardo, la nuova Banca Etruria di 400 milioni, la Nuova Carife di 200 e la Nuova CariChieti di 100 milioni. Le vecchie banche, svuotate di attivita’ e passivita’, contenitori residui di perdite e delle loro coperture, vengono poste in liquidazione coatta amministrativa.