Il Rinnovo del Contratto del Pubblico Impiego potrebbe subire modifiche con la manovra di autunno? Quali risorse sono in gioco? C’è un rischio taglio delle risorse?
Era stato incoraggiante, qualche giorno fa, l’incontro con il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che nel ricevere per la prima volta i rappresentanti dei lavoratori ha spinto subito sulla leva dei rinnovi contrattuali, la cui trattativa dovrà partire a gennaio per il triennio 2019-2021.
“Spingerò sui nuovi contratti” avrebbe detto, secondo quanto riferiscono gli stessi partecipanti all’incontro, facendo intendere che si adopererà per trovare le risorse nella prossima legge di stabilità e anche per chiudere quelli della dirigenza.
La partita sulle risorse
La base di partenza, tuttavia, per la manovra autunnale, prima di mettere mano a riforma fiscale, reddito di cittadinanza, pensioni, sanità o rinnovi del contratto del pubblico impiego, è quindi una partita da 22 miliardi di euro divisi fra Iva (12,4 miliardi), spese obbligatorie (almeno 3,5), spesa aggiuntiva per interessi (4 miliardi) e ricadute sul deficit della minore crescita (2,5 miliardi). Si tratta di 1,2 punti di Pil, che senza contromisure potrerebbero quindi il deficit 2019 al 2%.
Il problema non è da poco. Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego (quelli appena firmati scadono il 31 dicembre), avrebbe bisogno di un nuovo stanziamento (diretto per gli statali, a carico degli enti territoriali per gli altri) dopo i circa cinque miliardi dell’ultima tornata.
E questo potrebbe rendere concreto quel tanto temuto taglio agli aumenti stipendiali che potrebbe arrivare già dal 2019.
La ministra della Pa Giulia Bongiorno ha promesso venerdì ai sindacati di «spingere» in direzione di un nuovo stanziamento, per evitare brutte sorprese. Ma in ogni caso serviranno almeno i soldi per pagare le indennità di vacanza contrattuale.
L’allarme dei Sindacati
L’allarme non ha lasciato sordi neanche i sindacati: fondamentale per Ignazio Ganga, segretario confederale Cisl, avere “certezza sulle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali per il triennio 2019-2021 riproponendo nella legge di stabilità il fondo per aprire la nuova stagione dei rinnovi e superando l’attuale previsione dell’indennità di vacanza contrattuale”.
Mentre Massimo Battaglia segretario generale di Confsal-Unsa ha chiesto alla Bongiorno “non solo contratti ma anche rispetto per il lavoro pubblico, dalla scuola alla sanità alle funzioni centrali”. E ancora “stabilizzazione dei precari, assunzioni per il ricambio generazionale ma soprattutto attenzione alla condizione di alcune professioni che svolgono attività usuranti”.