Arriva l’ok da parte del Consiglio dei Ministri sul decreto, approvato in esame preliminare, dedicato alla riforma del sistema sanzionatorio tributario.
Il Consiglio dei Ministri, su iniziativa del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ha recentemente dato il via libera a un testo che segna una svolta significativa nel sistema di sanzioni.
Si tratta di un disposto normativo che si propone di rendere più equo e proporzionato l’apparato punitivo, incoraggiando al contempo la regolarizzazione tempestiva.
Questa riforma, derivante dalla legge delega per la riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), mira pertanto a una revisione completa, introducendo importanti modifiche in vari ambiti.
Riforma del sistema sanzionatorio tributario: approvato il decreto
Le disposizioni comuni alle sanzioni sono riviste in modo da integrare in maniera più efficace le diverse fattispecie sanzionatorie, evitando sovrapposizioni e garantendo una maggiore coerenza nell’applicazione delle normative sia nel contesto penale che in quello tributario.
Un elemento chiave della riforma è l’introduzione di meccanismi di compensazione tra le sanzioni da irrogare e quelle già irrogate, eliminando il rischio del “bis in idem”. Questo passo avanti mira a instaurare un sistema più giusto e coerente, evitando doppie sanzioni per le stesse violazioni.
Nel panorama delle sanzioni penali, il decreto apporta significative modifiche nei profili sanzionatori per gli omessi versamenti non reiterati. Un’attenzione particolare è rivolta a coloro che, entro il 31 dicembre dell’anno successivo alla dichiarazione annuale, non versano le ritenute dovute, introducendo sanzioni più severe, come la reclusione da sei mesi a due anni.
Per le sanzioni amministrative, si mira a una maggiore proporzionalità tra le sanzioni e le condotte contestate. La riforma riconosce la necessità di penalizzare con maggiore severità comportamenti fraudolenti, mantenendo al contempo una giusta proporzione per le altre violazioni.
Una delle novità più rilevanti riguarda la riduzione delle sanzioni per dichiarazioni omesse e infedeli. Le sanzioni sulle dichiarazioni omesse sono drasticamente abbassate, offrendo la possibilità di regolarizzare la situazione con una sanzione inferiore se presentata entro il termine della decadenza dell’accertamento.
Un riepilogo schemativo delle novità
Ambiti di Intervento
Il decreto interviene su diverse aree, tra cui:
- Disposizioni Comuni alle Sanzioni Amministrative e Penali:
- Integrazione fra diverse fattispecie sanzionatorie.
- Revisione dei rapporti tra processo penale e processo tributario.
- Introduzione di meccanismi di compensazione tra sanzioni da irrogare e quelle già irrogate (divieto del “bis in idem”).
- Riduzione delle sanzioni.
- Sanzioni Penali:
- Revisione dei profili sanzionatori per gli omessi versamenti non reiterati.
- Nuove norme, tra cui la reclusione da sei mesi a due anni per chi non versa le ritenute entro il 31 dicembre dell’anno successivo alla dichiarazione annuale.
- Sanzioni Amministrative:
- Maggiore proporzionalità tra sanzioni e condotte contestate.
- Revisione della disciplina della recidiva, cumuli e continuazioni.
Innovazioni nella fiscalità
Il decreto introduce diverse innovazioni significative nel panorama fiscale italiano:
- Compensazione e Riduzione delle Sanzioni:
- Nuovi meccanismi consentono la compensazione tra sanzioni da irrogare e quelle già irrogate, evitando duplicazioni (“bis in idem”).
- Una generale riduzione delle sanzioni, con particolare attenzione alle dichiarazioni omesse e infedeli.
- Nuove Norme per gli Omessi Versamenti:
- Le sanzioni per omessi versamenti subiscono una riduzione significativa, passando dal 30% al 25% per le regolarizzazioni oltre i 90 giorni e al 12,5% per quelle entro tale termine.
- Riduzione delle Sanzioni per Dichiarazioni Omesse e Infedeli:
- Le sanzioni sulle dichiarazioni omesse sono abbassate al 120% rispetto al precedente 120-240%, con la possibilità di una regolarizzazione al 75% entro la decadenza dell’accertamento.
- Le sanzioni per dichiarazioni infedeli sono ridotte al 70%, con la possibilità di regolarizzare al 50% presentando la dichiarazione integrativa prima della formale conoscenza di attività di accertamento.
- Modalità di Regolarizzazione Differenziate:
- Le modalità di regolarizzazione variano a seconda del tipo di atto e sono adattate alle nuove disposizioni.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it