Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato in via preliminare una riforma introduce rilevanti modifiche alle norme che disciplinano la gestione del patrimonio pubblico e della contabilità generale dello Stato.


Il provvedimento, che sarà formalizzato attraverso un decreto del Presidente della Repubblica, punta a rinnovare due regolamenti fondamentali: il regio decreto del 1924, n. 827, e il decreto del 1994, n. 367, dedicato alla semplificazione e accelerazione delle procedure contabili e di spesa. L’approvazione definitiva del regolamento è attesa nelle prossime settimane, aprendo la strada a un’applicazione concreta delle innovazioni proposte.

Riforma della contabilità dello Stato approvata dal Consiglio dei Ministri

La riforma introdotta dal Consiglio dei Ministri rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione del sistema contabile dello Stato. Gli obiettivi principali si concentrano su quattro aree chiave, ognuna delle quali è stata oggetto di un’analisi approfondita per allineare il sistema alle evoluzioni tecnologiche e organizzative.

Aggiornamento del servizio di tesoreria

La gestione della tesoreria statale subisce una profonda trasformazione, rispondendo all’esigenza di una maggiore centralizzazione e digitalizzazione. La riforma sancisce il superamento delle obsolete tesorerie provinciali, consolidando il ruolo della Banca d’Italia come unico soggetto incaricato del servizio. Questo passaggio consente di:

  • integrare l’infrastruttura di pagamento pubblico con le più recenti tecnologie digitali, garantendo velocità, sicurezza e tracciabilità delle transazioni;
  • eliminare la frammentazione territoriale che caratterizzava il precedente sistema, ottimizzando la gestione delle risorse e riducendo i costi operativi;
  • facilitare il controllo centralizzato dei flussi finanziari, migliorando la trasparenza e l’efficienza della gestione contabile.

Revisione della legge di contabilità generale

Le norme alla base della contabilità pubblica vengono aggiornate per adeguarsi ai mutamenti normativi e organizzativi degli ultimi anni. La revisione mira a rendere più chiara e coerente la disciplina che regola la gestione delle risorse pubbliche, con particolare attenzione a:

  • l’integrazione di disposizioni che riflettono i progressi nella digitalizzazione della pubblica amministrazione;
  • la semplificazione delle procedure contabili, riducendo le rigidità burocratiche che spesso ostacolano l’efficienza operativa;
  • la razionalizzazione delle regole di allocazione e monitoraggio dei fondi pubblici, per garantire un utilizzo più mirato e responsabile delle risorse.

Nuove regole per i controlli amministrativi

Una delle novità più significative riguarda la revisione delle procedure di controllo sui rendiconti amministrativi e sui conti giudiziali, che sono documenti chiave per garantire la regolarità delle operazioni finanziarie pubbliche. Le nuove disposizioni prevedono:

  • un approccio più dinamico al controllo, basato su tecnologie che permettono una verifica più rapida e puntuale delle operazioni;
  • un allineamento delle norme di controllo con le moderne modalità di dotazione dei fondi ai funzionari delegati, rendendo più fluido il processo di assegnazione e spesa;
  • una maggiore responsabilizzazione degli agenti della riscossione, che devono garantire una rendicontazione precisa e conforme ai nuovi standard operativi.

Digitalizzazione delle procedure di incasso e pagamento

La transizione verso una gestione interamente digitale rappresenta il cuore della riforma. Le procedure di incasso e pagamento vengono standardizzate attraverso l’adozione di ordinativi informatizzati, un intervento che mira a:

  • ridurre gli errori e le discrepanze nelle operazioni contabili, grazie a processi più automatizzati e meno soggetti a interventi manuali;
  • aumentare la trasparenza delle transazioni, offrendo strumenti più accessibili per il monitoraggio e la rendicontazione delle operazioni;
  • accelerare i tempi di esecuzione dei pagamenti, migliorando la relazione tra lo Stato e i suoi fornitori, così come con i cittadini beneficiari di fondi pubblici.